Dopo il giudice del Tennessee, che ha temporaneamente bloccato la contestatissima legge contro gli spettacoli pubblici drag perché troppo ‘vaga’, un altro giudice ha picconato un’altra criticatissima decisione presa dai repubblicani.
Lo scorso aprile sette cittadini del Texas hanno intentato una causa contro i funzionari della contea di Llano che avevano costretto le biblioteche a rimuovere vari libri a tematica queer e razziale. Alcuni dei titoli rimossi includevano Caste: The Origins of Our Discontents di Isabel Wilkerson, Being Jazz: My Life as a (Transgender) Teen di Jazz Jennings e They Called Themselves the KKK: The Birth of an American Terrorist Group di Susan Campbell Bartoletti
Nella causa, i 7 cittadini avevano accusato i funzionari pubblici – che definivano i libri come “inappropriati” – di aver violatio i loro diritti enunciati nel 1° e nel 14° emendamento della Costituzione americana.
“Le biblioteche pubbliche non sono luoghi di indottrinamento del governo. Non sono luoghi in cui le persone al potere possono dettare ciò che i loro cittadini possono leggere e imparare“, si leggeva nella causa.
Ebbene al termine di una battaglia durata quasi un anno, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Robert Pitman si è pronunciato a favore dei 7 cittadini, ordinando alle biblioteche della contea di Llano di rimettere i libri LGBTQ + sugli scaffali.
“Sebbene alle biblioteche sia concessa una grande discrezione per la selezione e le decisioni di acquisizione, il Primo Emendamento proibisce la rimozione di libri dalle biblioteche in base ad un punto di vista o alla discriminazione dei contenuti“, ha tuonato Pitman nella sua sentenza. Il giudice ha cestinato anche la difesa dei funzionari della contea, secondo cui i libri sarebbero stati rimossi perché parte di un normale processo di “sostituzione”. D’altronde non esistevano prove in tal senso, senza trascurare il fatto che “molti altri libri idonei al “diserbo” sulla base degli stessi fattori” siano “rimasti sugli scaffali per molti anni“. Quei libri, in conclusione, sono stati censurati solo e soltanto per i loro contenuti.
Pitman ha concluso la sua sentenza concedendo alla contea di Llano 24 ore per conformarsi all’ordine. Tutti i libri censurati dovranno tornare al loro posto.
L’avvocatessa delle sette persone che hanno portato il caso in tribunale, Ellen Leonida, ha lodato la decisione del giudice, via CNN.
“Questa è una vittoria clamorosa per la democrazia. Il governo non può dire ai cittadini cosa possono o non possono leggere. La nostra nazione è stata fondata sul libero scambio di idee e vietare i libri con cui non sei d’accordo è un attacco diretto alle nostre libertà più fondamentali”.
Negli ultimi anni, i legislatori di vari Stati, tra cui Florida, Iowa e Pennsylvania, hanno usato il loro potere per prendere di mira i libri con tematiche LGBTQI+. Secondo un rapporto di PEN America, oltre 1.500 libri sono stati vietati negli Stati Uniti tra giugno 2021 e marzo 2022.
Fonte: GayTimes
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