Per chi è cresciuto tra gli anni Novanta e i primi Duemila, Sarah Michelle Gellar è stata cotta, punto di riferimento quotidiano, linea guida, e madre.
Ad un recente incontro pubblico, per promuovere la nuova serie Wolf Pack, spin-off del celebre Teen Wolf, la stessa attrice è stata sommersa da fan adoranti che le hanno urlato ‘Mother!‘.
😭😭😭😭 pic.twitter.com/HO9M0ximiD
— . (@blairsmani) January 27, 2023
Quando ha chiesto cosa significasse, hanno spiegato: “Quando i gay amano una donna, diciamo ‘Madre, sei nostra madre”.
E c’è poco da scherzare: nel 2000 guardare Buffy l’Ammazzavampiri, su Italia1, nel primo pomeriggio tornati da scuola, fu un reset culturale che solo chi c’era può davvero capire.
Fuori eravamo tredicenni con la scoliosi, ascelle pezzate, e apparecchio ai denti ma dentro un’adolescente californiana in minigonna, tacchi alti, e paletto di legno in borsa che sferzava battute taglienti ai propri aguzzini tra un combattimento e l’altro.
Buffy salvava la cittadina di Sunnydale ma anche gli adolescenti di tutto il mondo, diventando un porto sicuro e confortevole in un’epoca dove nessuno sembrava consolarci né dentro né fuori lo schermo.
Ancora prima della relazione lesbica tra Willow e Tara nella quarta stagione, era la storia di una ragazza che doveva nascondere la propria identità agli occhi di sua madre pur di vivere una vita ‘normale’: “È una sorta di metafora del coming out, no?” ha detto l’attrice in una recente intervista per Attitude.
Come scrive Evan Ross Katz su Them, “Buffy ha permesso ad ogni adolescente queer non solo di incontrarsi e rafforzarsi a vicenda, ma anche di combattere i propri demoni dentro, fuori, e sotto i corridoio delle proprie scuole“.
Ma Sarah Michelle Gellar è stata anche molto altro: alla Daphne di Scooby Doo, esperta d’arti marziali e icona di stile in total purple che si rifiuta di essere una ‘donzella in pericolo’, al bacio saffico con Selma Blair in ‘Cruel Intentions’, oltre che veterana scream queen dell’horror anni Novanta da Scream 2 a So Cosa Hai Fatto.
Un’eredità di cui l’attrice è ancora ben consapevole.
Per lei essere ‘icona gay’ è un orgoglio che “la tira su ogni mattina”: “Mi hanno sempre supportato per essere me stessa, e sono sempre stati qui per me, e mi hanno accettata. Con loro non devo essere nessun altra che me stessa“.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.