Jean Malin (30 giugno 1908 – 10 agosto 1933) fu un performer queer durante l’epoca del jazz. Il nome di battesimo di Malin era Victor Eugene James Malinovsky, era nato a New York ed è stato uno dei primi performer apertamente gay della cultura del Proibizionismo.
Già da teenager, Malin vinse premi per i costumi che amava realizzare. Verso la fine dell’adolescenza iniziò lavorò come comparsa in diversi show di Broadway. Fu proprio all’incirca in quel periodo che iniziò a lavorare anche come drag in diversi club di New York, tra cui il Club Abbey.
Anche se si esibiva con drag queen, la caratteristica di Malin non era quella di impersonificare donne, ma di apparire come un uomo effemminato, smaccatamente gay, pur indossando un smoking. Si muoveva sul palco e tra il pubblico come un presentatore elegantissimo e fieramente gay.
I giornali dell’epoca si riferivano a lui definendolo “un ragazzo dalla faccia da bambino che mormora e si preme le dita tra le cosce”, ma anche come “un intrattenitore brillante, un ragazzo molto divertente, ma osé”.
Malin fu una figura centrale del mondo alternativo e queer dell’epoca e divenne il performer più pagato dai locali notturni degli anni ’30. Lavorò anche a Hollywood, in particolare in due film: Arizona to Broadway (dove vestiva abiti femminili) e Dancing Lady. Ha inciso due canzoni “I’d Rather be Spanish than Mannish” and “That’s What’s the Matter With Me”.
Pur essendo gay dichiarato, Malin sposò l’ex showgirl Lucille Heiman/Helman a New York City nel gennaio del 1931, ma chiese il divorzio già nel 1932 anche se, dati i tempi burocratici dell’epoca, al momento della sua morte i due erano ancora legalmente sposati.
Nelle prime ore del 10 agosto 1933, Malin infatti fu coinvolto in un incidente automobilistico mortale. Aveva appena compiuto la sua ultima performance al Café nave a Los Angeles. L’attrice Patsy Kelly, che era con lui al momento dell’incidente, è sopravvissuta.
È sepolto al cimitero Most Holy Trinity di Brooklyn.
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