Il miglior sostituto di un fidanzato non è un vibratore a 12 marce come molti potrebbero credere ma l’abbonamento a Sky. Anzi, mi spingo oltre, credo che la mia decennale zitellaggine sia dovuta in parte a questo. Certo un fidanzato fa sempre comodo quando si tratta di montare mobili o caricarsi 2 casse d’acqua su per 4 piani senza ascensore ma il godimento di poter scegliere tra 15 mila canali che vanno dall’approfondimento scientifico ai film in prima visione alla lettura dei tarocchi in lingua napoletana ti ripagano di ogni altra privazione.
La mia passione televisiva del momento è il reality "Appuntamento al buio". In breve: due gruppi composti da 3 ragazze e altrettanti ragazzi sono ospiti in una villa. Possono incontrarsi ma soltanto in una darkroom e conoscersi alla cieca. Solo quando sceglieranno i rispettivi partner in base alla semplice conoscenza verbale (e a qualche cieca palpatina) potranno vedersi alla luce e decidere se oltre alla sintonia intellettuale c’è anche l’attrazione fisica necessaria per andare avanti con la relazione.
Al di là dei ricordi d’infanzia quando anche io cercavo affinità di coppia o di gruppo nell’intimità di una dark, il programma abbandona l’ambito del puro intrattenimento per diventare piuttosto un esperimento antropologico dimostrando quello che vado dicendo da sempre: è sull’attrazione fisica che si costruisce un sentimento. Ai tempi in cui ancora mi fidanzavo, era questa la base da cui partivo.
Certo, l’aspetto esteriore non poteva essere l’elemento unico e sufficiente per intraprendere una storia che volesse sopravvivere al "day after" ma non potevo prescindere da questo, anche se mi fossi trovato davanti qualcuno con un cervello come un comodino in grado di spiegarmi la teoria quantistica usando delle M&M’s o sapesse comporre poesie meglio di Alda Merini.
Ma, confessa una cosa del genere e verrai subito tacciato di superficialità. Dì il contrario però e sarai un ipocrita. Ne "L’amore ha due facce" Jeff Bridges è vero che poi si innamorerà della Streisand per la sua sagacia e la sottile intelligenza ma lo fa solo quando lei diventa una fica galattica e quand’è così sono tutti capaci a lasciarsi sedurre anche dalla bellezza interiore!
Tutti scegliamo il nostro partner seguendo un ideale di bellezza. Certo questo è spesso soggettivo e non corrisponde a canoni estetici fissati dai cataloghi di Aussiebum ma è sempre e comunque l’occhio che muove il cuore. Quando invece la sintonia è tutta intima ed emotiva c’è solo un termine che identifica questo feeling: amicizia.
Del resto i presupposti del romanticismo del XIX secolo ci hanno rovinati esaltando fin troppo il ruolo del sentimento. Limitati com’erano negli spostamenti e dalle rigide regole sociali ci hanno voluto far credere con le loro interminabili epistole cariche di "corrispondenza di amorosi sensi" che quella interiore fosse la sola bellezza che conta. Insomma sembra quasi una congiura culturale volta a farci illudere che anche se sei brutto come un attacco di diarrea durante un guasto in ascensore troverai in te la giusta arma di seduzione se non fosse poi che Brad Pitt sta con la Jolie e che persino quel capoccione di Salman Rushdie si è sposato con Padma Lakshmi, una delle donne più belle del creato.
Insomma, non basta rispondere con sfoggio di banalità che "anche l’occhio vuole la sua parte". Bisogna essere sinceri e ammettere che il lavoro maggiore lo fa proprio quest’organo! Del resto non è forse vero che finiamo per cercare sempre persone che hanno tratti fisici comuni tra di loro? E dirò di più: in aggiunta all’attrazione fisica, sono anche i ruoli a diventare un elemento preponderante per le nostre scelte.
Non a caso è una delle prime cose che chiedo e che metto in chiaro perché non voglio brutte sorprese né provocare delusione. In fondo per me confessare il ruolo è un’informazione di servizio nella quale non trovo nulla di volgare o riduttivo e vale tanto quanto avvertire chi mi invita a cena di essere celiaco anche perché se l’incastro con il nostro partner non è anche e soprattutto sessuale non basterà la passione in comune per i puzzle da 1000 pezzi o la tradizione dei ferri da maglia a trascendere il nostro desiderio d’amore.
di Insy Loan ad alcuni meglio noto come Alessandro Michetti
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