La caduta di quel muro che cambiò il destino di molti gay

Vent'anni dopo si ricorda la caduta del Muro di Berlino, emblema della fine della Guerra Fredda. Quel giorno cambiò anche il destino della comunità lgbt, quella dell’est. Dal 7 al 12 luglio a Bologna

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Sono passati quasi due decenni dalla caduta del Muro di Berlino (era il 9 novembre 1989), evento chiave che segnò la riunificazione della Germania con la fine della Guerra Fredda ma anche emblematicamente un monito contro tutte le oppressioni totalitarie e le divisioni antidemocratiche. Anche dal punto di vista glbt, il crollo del Muro rappresentò l’incontro tra l’universo gay più underground e represso della Berlino Est e quello più libertario a Ovest, come testimoniano vari capisaldi cinematografici quali “Coming Out” di Heiner Carow, l’unico girato nella RDT ai tempi del regime socialista di Honecker, proiettato per la prima volta proprio quella fatidica notte, oppure la struggente storia d’amore queer tra Felix e Thomas che vivono separati dal Muro nell’epocale “Westler” di Wieland Speck.

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Si potranno rivivere quelle atmosfere uniche di liberazione teutonica nel variegato festival “Cuore di Berlino” organizzato da “Teatri di Vita” che dal 7 al 12 luglio trasformerà il Parco dei Pini di Bologna in un bizzarro quartiere, un po’ Kreuzberg e un po’ Schöneberg, pullulante di rievocazioni gaylesbo: dalle due/tre puntate quotidiane in Sala Pasolini di quell’odissea paracriminale del disperato Franz Biberkopf che è il magniloquente film per la tv “Berlin Alexanderplatz” di Rainer Werner Fassbinder tratto dall’omonimo romanzo di Alfred Döblin, alla lettura a più voci del romanzo-manifesto della letteratura omosessuale tedesca, “Addio a Berlino” di Christopher Isherwood, ambientato negli anni gai della Repubblica di Weimar, prima dell’avvento nazista, e da cui fu tratto il musicult “Cabaret” con Liza Minnelli. Sul palco dello Spazio Piscina di Teatri di Vita si alterneranno alla lettura scrittori, attori e giornalisti (Matteo B. Bianchi, Vitaliano Trevisan, Giulio Maria Corbelli, Massimo Poggio, etc.). Alla regia ritroviamo Andrea Adriatico, valente autore di due dei più personali film gay degli ultimi anni, “Il vento di sera” e “All’amore assente”.

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Molto ricca anche l’offerta musicale, che proporrà i Tarwater, alchimisti dell’elettronica d’ispirazione technopop capeggiati dal ‘cantante non cantante’ Ronald Lippok, nonché il concerto “Sonata a Kreuzberg – cronache di un’estate nella Berlino del Muro” con voce recitante di Massimo Zamboni, e l’incontro “Live in Punkow. Dalla Berlino del Muro ai CCCP-Fedeli alla linea” per ricostruire le poco note tappe della nascita berlinese dei leggendari CCCP. Per trascendere i limiti geografici della riunificazione tedesca, si potranno (ri)scoprire gli islandesi Múm, beat elettronico d’ispirazione berlinese mescolato a soavi melodie strumentali e, alla fine di ogni serata, gustarsi il dj set di Radio Città del Capo che proporrà il meglio dell’elettromusic internazionale.
Anche la fotografia sarà protagonista dell’evento con la singolare mostra “Ortszeit” (“Ora locale”) del fotografo Stefan Koppelkamm, di Saarbrücken, cittadina tedesca al confine con la Francia.

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Attraverso una serie di doppi scatti che riproducono caratteristici scorci di Berlino, realizzati a dieci anni di distanza l’uno dall’altro negli stessi, identici punti, prima e dopo la caduta del Muro, Koppelmann evidenzia i profondi e irreversibili cambiamenti storici e culturali prodotti da un evento di simile portata. La mostra è organizzata con la collaborazione del Goethe-Institut Mailand.
Anche i punti ristoro saranno adeguati alla ‘germanizzazione’ di Bologna, con prodotti gastronomici tedeschi di Paulaner Küche quali crauti, salsicce e persino la ‘carne alla birra’.
“Cuore di Berlino” è inserito all’interno del cartellone estivo del festival bé bolognaestate09 in collaborazione col Comune di Bologna, la Fondazione Carisbo e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Si accede pagando un unico biglietto giornaliero di 5 euro.

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