La Baviera è uno dei 16 Stati federati della Germania, il più esteso e il 2° per popolazione dopo la Renania Settentrionale-Vestfalia con circa 13 milioni di abitanti. Nei giorni scorsi la Baviera, che ha come capitale Monaco di Baviera, la terza città tedesca per popolazione, ha ufficialmente vietato l’uso di un linguaggio inclusivo e sensibile al genere nelle aule scolastiche e universitarie.
Il governo bavarese, storicamente conservatore, ha approvato le modifiche alle norme che regolano l’uso del tedesco in tutte le istituzioni pubbliche, comprese scuole e università, come riferito dall’agenzia di stampa tedesca DPA. Come se in Italia una regione vietasse l’utilizzo dello schwa.
In Germania non poche persone e organizzazioni hanno iniziato a utilizzare una pausa o un simbolo nel mezzo dei nomi plurali, preferendo spesso il genere femminile in modo tale che si possa riflettere la diversità di genere. Da destra hanno accusato i progressisti di voler imporre cambiamenti goffi e inutili ai cittadini, compresi quelli che vogliono attenersi a forme più convenzionali.
Ed è così nata la normativa bavarese, che ora vieta espressamente alle autorità statali di inserire una pausa, un asterisco o due punti – solitamente utilizzati a favore di un linguaggio non-binary – in un sostantivo, nei documenti ufficiali, nella corrispondenza o durante le lezioni scolastiche. Non è ancora chiaro se insegnanti o altri dipendenti statali saranno soggetti a sanzioni nel caso in cui dovessero infrangere le nuove regole.
Florian Herrmann, consigliere del premier conservatore bavarese Markus Soeder, ha affermato che la promozione di un linguaggio sensibile al genere sarebbe guidata dall’ideologia. A suo dire tutto questo rischierebbe inoltre di avere un effetto di esclusione nei confronti di coloro che non lo adottano. “Per noi il messaggio è: il linguaggio deve essere chiaro e comprensibile”. “Ma si tratta anche di mantenere aperto lo spazio di discussione in una società liberale”.
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