Nell’ultimo giorno prima del silenzio elettorale, ritorna dal passato una Lucia Borgonzoni molto diversa dalla populista di oggi, una donna fortemente anticlericale, che non mancava alle feste della comunità LGBT e che addirittura frequentava anche i centri sociali. Quasi come una giovane Giorgia Meloni, quando voleva combattere le discriminazioni LGBT, nel lontano 2009. A far scoprire una “Borgonzoni gay-friendly” sono stati due suoi vecchi amici, che hanno raccontato delle attività in cui era impegnata la candidata leghista alle elezioni regionali in Emilia Romagna.
Intervistato da Linkiesta, Dj Max del locale Link Project di Bologna ha ricordato un periodo di tempo che andava dalla metà degli anni ’90 al 2005, periodo durante il quale ha conosciuto e lavorato a fianco della senatrice, che ha anche affermato:
Non era della Lega, era di sinistra e, da brava bolognese, era anticlericale. Frequentavamo posti che non erano di persone di destra: centri sociali, discoteche, serate dichiaratamente gay-friendly all’Andrenalina a Reggio Emilia o al Ciak e al Livello 57 di Bologna.
Mauro Borella, uno deo fondatori del Link Project, non ha dubbi: Lucia Borgonzoni era di sinistra, e che a quel tempo lavorava come barista proprio nel locale LGBT.
Se ci avesse detto che era leghista, l’avremmo cacciata.
La replica della Borgonzoni gay-friendly
La questione è nata ieri sera da Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini, il quale era presente alla trasmissione “Dritto e Rovescio” e ha interpellato la leghista sulle sue opinioni nei confronti della comunità LGBT. Tonti ha ricordato le dichiarazioni di un consigliere regionale emilio-romagnolo di destra, che aveva annunciato in caso di vittoria l’abrogazione della legge contro l’omofobia approvata solamente a luglio dello scorso anno.
La domanda di Tonti non ha ricevuto risposta. E’ stato attaccato dal pubblico in studio e dagli altri ospiti presenti (pro Borgonzoni). La gogna mediatica è continuata sui social, dopo che la leghista ha condiviso una foto del presidente di Arcigay Rimini tornando sulla questione, confermando la sua attività al Link di Bologna, ma assicurando che lo sapevano tutti che fosse della Lega.
L’impegno della candidata leghista alla “causa LGBT”
Ma non si tratta solo di occupare casolari abbandonati, frequentare discoteche gay e centri sociali. Lucia Borgonzoni si è data molto da fare in quegli anni, prima di diventare una sovranista alla “Parlateci di Bibbiano“ e contro una fantomatica invasione di immigrati.
Il suo nome compare ancora in alcuni vecchi volantini delle serate LGBT, così come le sue opere per promuovere la causa LGBT. Dj Max continua spiegando:
Era una grande sostenitrice della causa LGBT. Ricordo che se qualcuno parlava male dei gay, lei reagiva molto male, prendendo subito le difese. E poi le piace sostenere le nostre serate, esponendo i suoi quadri.
Ma quando c’è stata la svolta? Tutto è cambiato nel 2013. Era appena stata eletta in regione, e le sue idee iniziano a cambiare totalmente. Da sostenitrice della comunità LGBT è passata a dichiarazioni omofobe. Per Dj Max, è difficile sentire la sua ex amica e collega fare certe dichiarazioni.
Ma si sa, per avere un posto ben retribuito, si è pronti a rinnegare anche il proprio passato.
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In sette anni ne succedono di cose ! Comunque anche l'ultima " conquista " di Berlusconi (o sono rimasto indietro? miracoli del Viagra ) la Pascale si è sempre dimostrata " gay friendly ") . Domani la Signora Bergonzoni avrà due possibilità o cadere nel dimenticatoio ovvero dimostrare qual'è il suo vero atteggiamento verso la nostra comunità ; in ER sono cazzuti e non di certo ignoranti in matera politico-amministrativa.
Essere a favore dei gay non porta voti, meglio attaccare i gay e nascondersi dietro il vomitevole: ho tanti amici gay.