MacKenzie Scott, l’ex moglie di Jeff Bezos dona milioni di dollari ad associazioni LGBTQIA+: “Sono agenti vitali di cambiamento”

E da destra arrivano critiche furenti: "Alimenta cause di estrema sinistra".

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Oggi 53enne, MacKenzie Scott è stata per 26 anni moglie di Jeff Bezos. Dal divorzio MacKenzie ha ottenuto 35,6 miliardi di dollari in azioni Amazon, diventati 40 a inizio 2024. Da anni MacKenzie dona miliardi di dollari, con l’ultima sfornata che ha coinvolto anche divese associazioni LGBTQIA+, facendo infuriare gli omobitransfobici d’America.

Scott ha staccato assegni a più di 360 organizzazioni per un totale di 640 milioni di dollari. Molte di queste organizzazioni “no profit” sono state descritte dalla stampa repubblicana come “di sinistra”, con MacKenzie accusata di sostenere “cause estreme”.

15 di queste organizzazioni supportano direttamente la comunità LGBTQIA+. Altre 82 organizzazioni no-profit hanno ricevuto ciascuna un milione di dollari. Nell’annunciare la distribuzione dei fondi, Scott ha descritto questi enti di beneficenza come “agenti vitali di cambiamento”. Già nel 2020 MacKenzie aveva donato decine e decine di milioni di dollari ad associazioni LGBTQIA+ d’America.

Scott ha aggiunto di voler evidenziare “l’eccezionale lavoro delle organizzazioni no-profit nel promuovere le voci e le opportunità di individui e famiglie con mezzi scarsi o modesti e di gruppi che hanno incontrato discriminazioni e altri ostacoli sistemici”.

Alcune delle organizzazioni che beneficeranno delle donazioni di Scott sono EdgeNJ (servizi di supporto a coloro che vivono con l’hiv e a coloro che sono a rischio), Gender Justice (che lavora per smantellare le barriere legali, strutturali e culturali che contribuiscono alla disuguaglianza di genere) e LGBT Community Center of Greater Cleveland (uno dei centri comunitari LGBTQ+ più antichi d’America).

“L’ex moglie di Bezos sta usando i profitti che ha ottenuto attraverso il capitalismo per finanziare la corda che bloccherà il capitalismo”, si è lamentato un furioso esponente di destra, Mike Gonzalez, membro senior della conservatrice Heritage Foundation. “Queste cose per cui sta donando soldi – che si tratti di idee transgender, aiuto ai clandestini, diritti dei prigionieri, cambiamento climatico – cercando di spostare il nostro sistema lontano dal capitalismo”.

Scott sposò Bezos nel 1993. L’anno successivo Bezos fondò Amazon.

Scott è stata parte integrante di Amazon fin dal primo giorno: è stata una delle principali collaboratrici dell’azienda, fortemente coinvolta sul piano aziendale, sui conti e sulla spedizione dei primi ordini. Ha lavorato a stretto contatto con Amazon fino al 1996 – inclusa la negoziazione del primo contratto di trasporto dell’azienda – quando si è ritirata dall’azienda per concentrarsi sulla sua carriera di scrittrice. Ad oggi è autrice di due romanzi, uno dei quali, Il tempo imperfetto degli addii, edito anche in Italia.

Nel maggio 2019, Scott ha preso parte alla Giving Pledge, una campagna di beneficenza fondata da Bill Gates e Warren Buffett. L’intento è quello di donare la maggior parte della propria ricchezza in beneficenza nel corso della propria vita o nel proprio testamento. Scott ha poi fondato la sua fondazione Yield Giving, che ricerca e identifica le organizzazioni che meritano aiuti finanziari. Ad oggi, Yield Giving ha donato soldi a “oltre 2.300 team no-profit da utilizzare come ritengono opportuno a beneficio degli altri”.

Ancor prima di quest’ultimo round di finanziamento da 640 milioni, Scott aveva già donato 16,5 miliardi di dollari della sua fortuna. Mai nessun multi-miliardario ha mai donato tanto in così poco tempo. Dopo il divorzio da Bezos nel 2019, Scott è rimasta con 35,6 miliardi di dollari in azioni Amazon. Nel settembre 2020 è stata nominata la donna più ricca del mondo e nel dicembre dello stesso anno si stima che il suo patrimonio netto fosse salito a 62 miliardi di dollari. A gennaio 2024, Scott possiede una partecipazione del 4% in Amazon e il suo patrimonio netto è stimato in 40,6 miliardi di dollari.

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