34enne capitano della nazionale americana, Megan Rapinoe ha vinto il secondo storico pallone d’oro femminile, istituito lo scorso anno e un anno fa assegnato alla norvegese Ada Hegerberg. Assente alla premiazione, la Rapinoe ha inviato un video-discorso agli organizzatori, in cui ha ringraziato anche l’amata Sue Bird, giocatrice di basket, celebrata poi anche sul proprio profilo Instagram.
Sono grata alla mia bellissima famiglia. E so per certo che non sarei qui senza di te, Sue Bird. Ti amo per sempre.
Vinto il mondiale con la nazionale USA la scorsa estate, Megan gioca da sei anni con la maglia del Seattle Reign nella National Women’s Soccer League nordamericana. Dichiaratamente lesbica, è diventata negli anni un’icona LGBT, sempre in prima linea in difesa dei nostri diritti e all’attacco di Donald Trump.
Prima del via dei mondiali estivi, la Rapinoe aveva duramente criticato il tycoon, annunciando che non sarebbe mai andata alla “fottuta Casa Bianca” per incontrare l’omofobo Presidente, nel caso in cui avessero vinto il torneo. Detto, fatto, perché la Rapinoe si è rifiutata di incontrarlo.
Il tuo messaggio esclude le persone. Tu mi escludi. Tu escludi le persone come me, escludi le persone di colore. Escludi anche americani che potrebbero sostenerti.
Una grande calciatrice, una grandissima donna.
.@mPinoe from @ReignFC is the 2019 Women’s Ballon d’Or winner! #ballondor pic.twitter.com/gLANEXgENL
— #BallondOr (@francefootball) December 2, 2019
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