Lia Thomas trascina in tribunale World Aquatics. È una donna trans e vuole nuotare a livello agonistico

L'atleta americana ha deciso di sfidare il divieto alle atlete trans appellandosi al Tribunale Arbitrale dello Sport.

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Lia Thomas, 25enne nuotatrice statunitense balzata agli onori della cronaca tra il 2021 e il 2022 per i suoi trionfi come nuotatrice trans, ha ufficialmente intrapreso un’azione legale per contestare il divieto agonistico deciso da World Aquatics nei confronti delle atlete trans. Thomas ha reclutato Tyr, studio legale canadese, e ha deciso di appellarsi alla Corte arbitrale dello Sport (CAS) in Svizzera, come riferito dal The Telegraph.

Lia non nuota dal 2022, quando World Aquatics, l’ente globale che supervisiona il nuoto competitivo in tutto il mondo, ha cambiato le proprie regole, vietando a chiunque abbia sperimentato “qualsiasi parte della pubertà maschile” di competere nella categoria femminile.

Lia Thomas trascina in tribunale World Aquatics. È una donna trans e vuole nuotare a livello agonistico - Lia Thomas foto - Gay.it
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Thomas si è recata per la prima volta al CAS per contestare tale divieto nel settembre del 2023.  World Aquatics ha chiesto alla corte di archiviare il caso in quanto non membro di USA Swimming. L’avvocato di Thomas, Carlos Sayao, criticò il divieto trans di World Aquatics definendolo “discriminatorio”, sottolineando come provocasse “profondo danno alle donne trans”.

Lia si è vista la porta chiusa in faccia per quanto riguarda la sua futura capacità di praticare il suo sport e competere ai massimi livelli“, ha detto Sayao. “Sta portando avanti la causa per sé e per le altre donne trans, per garantire che tutte le regole per la partecipazione delle donne trans nello sport siano giuste, proporzionate e fondate sui diritti umani e sulla scienza”.

World Aquatics ha cambiato le sue regole nel giugno del 2022, tre mesi dopo che Thomas, che allora era una nuotatrice dell’Università della Pennsylvania, divenne la prima donna trans in assoluto a conquistare un titolo nazionale della National Collegiate Athletic Association (NCAA). Seguirono infinite polemiche, soprattutto politiche, alimentate dalla retorica transfobica repubblicana. Persino Giorgia Meloni arrivò a criticarla.

Thomas aveva iniziato la transizione meno di tre anni prima del suo trionfo. In precedenza aveva gareggiato nella squadra di nuoto maschile dell’università. “È sempre stato un mio obiettivo nuotare alle olimpiadi, e mi piacerebbe portalo a termine“, disse Lia nel 2022 a Good Morning America. Per poi aggiungere a ESPN: “Il più grande malinteso, penso, è legato al motivo per cui ho effettuato la transizione. La gente dirà: “Oh, è diventata donna per avere un vantaggio sportivo poter vincere”. Ma ho fatto la transizione per essere felice, per essere fedele a me stessa“. Dopo essersi laureata all’Università della Pennsylvania, Thomas si è iscritta alla facoltà di giurisprudenza. “Dopo aver visto attacchi così odiosi ai diritti trans attraverso leggi ad hoc, la lotta per i diritti delle persone trans e l’uguaglianza delle persone trans è qualcosa che mi appassiona molto di più e che voglio perseguire“, ha rivelato.

World Aquatics ha deciso di limitare la partecipazione delle donne trans sulla base di un documento medico/scientifico in cui concludeva che le nuotatrici trans avrebbero vantaggi fisici significativi acquisiti durante la pubertà, come l’aumento della massa muscolare e delle dimensioni dei polmoni, anche riducendo i livelli di testosterone. Nel prendere simile decisione World Aquatics ha creato una “categoria aperta” ad hoc solo e soltanto per le concorrenti donne trans, aspramente criticata dalle atlete trans.

D’altronde le Olimpiadi contemplano solo due categorie di nuoto, maschile e femminile. Se anche Thomas vincesse nella categoria open, i suoi record e/o eventuali trionfi non le consentirebbero di partecipare alle Olimpiadi. Ci sono state così poche nuotatrici trans ad aver presentato domanda per la categoria open voluta da World Aquatics che tale categoria è stata immediatamente cancellata in previsione dell’evento di Coppa del mondo di nuoto che si è recentemente tenuto a Berlino, in Germania. World Aquatics si è rifiutata di commentare la battaglia legale intrapresa da Thomas. Il suo direttore esecutivo, Brent Nowicki, ha dichiarato al Telegraph: “La politica di World Aquatics sull’inclusione di genere, adottata da World Aquatics nel giugno del 2022, è stata rigorosamente sviluppata sulla base del consiglio di importanti esperti medici e legali e in un’attenta consultazione con gli atleti. World Aquatics rimane fiduciosa che la sua politica di inclusione di genere rappresenti un approccio giusto e rimane assolutamente determinata a proteggere lo sport femminile”.

Anche il CIO, a fine 2022, ha rilasciato nuove linee guide sulla partecipazione delle donne transgender negli sport d’èlite, chiedendo agli organismi sportivi di tutte le discipline di tenere in considerazione la componente inclusiva nel selezionare le proprie atlete e di farsi supportare da medici ed esperti per garantire il principio di “giusta competizione”.

Difficilmente il CAS si pronuncerà a breve. Per Lia il sogno olimpico di Parigi 2024 rimarrà tale, ma le Olimpiadi di Los Angeles 2028 potrebbero tornare in gioco.

 

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