Ha preso vita a Torino la prima delle 12 date italiane del “Revolution Tour” di Mika, intercettato da La Stampa in relazione allo scontro social tra Fedez e Tiziano Ferro, esploso la scorsa settimana.
Il cantante di Latina ha puntato il dito contro il rapper per una sua passata canzone, in cui veniva deriso il suo orientamento sessuale, scatenando la reazione del marito di Chiara Ferragni, prima composta e a seguire particolarmente piccata. Mika, che ha affiancato Fedez dietro il bancone dei giurati di X Factor, ha difeso il rapper dall’accusa di omofobia, ma al tempo stesso ha compreso le parole di Tiziano.
Fatto salvo, che non mi è ben chiaro perché io sia stato chiamato in causa, non ho mai avuto la sensazione che Fedez fosse omofobo. Però se ha scritto qualcosa che possa avere fatto male a una persona, che sia Tiziano o qualsiasi altro ragazzo che ha paura di fare coming out, che è sempre una cosa complicata, deve dire: “Ok, sono stato uno stronzo, vi spiego perché l’ho fatto, adesso sono cambiato”. Ogni persona ha le sue sfide e le sue paure, con il tempo e un po’ di amore si possono superare.
Ci voleva una terza persona per chiudere definitivamente una polemica durata anche troppo a lungo. Nel dubbio Ferro, da Fabio Fazio a Che Tempo che Fa, ha sbancato l’Auditel con il suo splendido monologo contro il bullismo e l’omofobia. Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center, ha in tal senso tuonato: “Ieri abbiamo ascoltato il monologo di Tiziano Ferro contro il bullismo ed omofobia. Le parole hanno un peso, come aveva già detto in questi giorni in merito alla canzone di Fedez che lo offende con le seguenti frasi: “Ora so che ha mangiato più würstel che crauti, Si era presentato in modo strano con Cristicchi, Ciao sono Tiziano, non è che me lo ficchi?” Pertanto, a seguito delle dichiarazioni di Fedez che afferma di essere contro l’omofobia, gli chiediamo di dimostrarlo ritirando per sempre il brano omofobo, che ha cantato nuovamente pochi mesi fa. E dopo averlo fatto, potrebbe partecipare agli incontri contro il bullismo e l’omofobia che svolgiamo nelle scuole.”
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