Di solito alle 18 gli uffici chiudono, ma evidentemente ai piani alti di Kering, proprietario anche di Bottega Veneta, hanno tirato fino alle 19 per annunciare, attraverso un comunicato di pochissime parole, l’uscita immediata del direttore creativo, il trentacinquenne inglese Daniel Lee, alla guida del brand dal primo luglio 2018.
Leo Rongone, CEO di Bottega Veneta, ha dichiarato:
“Vorrei ringraziare Daniel per il lavoro compiuto negli ultimi 3 anni. Ha dato a Bottega Veneta una prospettiva diversa e un nuovo senso di modernità, rimanendo nello stesso tempo fedele ai 52 anni di storia del brand. La notevole crescita del marchio sotto di lui è la migliore testimonianza del suo lavoro”.
Pare abbiano lo stesso sapore le parole di François-Henri Pinault, Chairman e CEO di Kering:
“Sono grato a Daniel per aver portato passione ed energia a Bottega Veneta. La sua visione così peculiare ha reso l’identità della maison rilevante nella realtà contemporanea, riportandola al centro della scena. Vorrei ringraziarlo personalmente per il capitolo unico che ha saputo scrivere nella storia del brand”.
Anche per questo nessuno si aspettava una notizia simile, tanto più se si guarda ai numeri di Lee, seppur Kering non è solita rilasciare i fatturati dei singoli brand, sembrano premiare la sua visione. Probabilmente, i motivi vanno cercati anche nella decisione di Lee di sparire letteralmente dai media: non solo lo stilista non ha quasi mai rilasciato un’intervista, ma più di un anno fa ha anche deciso di cancellare l’account Instagram del brand (che comunque vanta diversi profili devoti alle sue collezioni) chiudendo così qualunque canale di comunicazione digitale, non solo con i media ma anche con il pubblico.
Daniel, che ha stravolto il significato di comunicare la moda e ribaltato il brand ha spiegato che “Gli anni passati da Bottega sono stati un’esperienza incredibile. Sono grato di aver lavorato con un team eccezionale e pieno di talento, e sarò per sempre grato a tutti quelli che ci hanno aiutato a dare vita alla nostra visione. Grazie anche a François-Henri Pinault per avermi dato la possibilità di essere parte della storia di Bottega Veneta”.
Il comunicato si chiude anticipando che presto il brand comunicherà il nuovo assetto creativo, e come da copione nel mondo della moda, ormai i direttori creativi si cambiano quasi come si cambiano le vetrine degli stores.
Se non fosse che in questo caso, visto lo straordinario successo di critica e vendita, nessuno aveva pensato la possibilità di una rottura. Lee, un passato da assistente di Phoebe Philo da Céline (un’estetica che lui ha preso chiaramente a esempio) non solo ha riportato in auge il brand: lo ha trasformato nel nome di riferimento dello stile di oggi, adorato tanto dallo star system quanto dalla nicchia dei modaioli più sofisticati. Se dico che Daniel Lee è stato uno tra i designer più influenti dell’ultimo decennio, credetemi non lo dico tanto per dire. Lo è veramente!
In molti già ipotizzano che Lee potrebbe tornare sotto le ali di Phoebe che a gennaio 2022 dovrebbe “debuttare” con il suo marchio omonimo. Si lo penso anch’io, ma per avere qualche informazione basterà aspettare e se volete incrociate le dita.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.