“Prima gli animali“, potremmo brevemente riassumere citando gli slogan di Matteo Salvini. Andrea Ostellari, senatore leghista nonché presidente Commissione Giustizia che da settimane tiene in ostaggio la legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, si è concesso un’intervista ai confini della realtà con LaRepubblica.
“La Lega non vuole il ddl Zan perché omofoba? Assolutamente no. Omofobo io? Ci mancherebbe”, ha messo le mani avanti Ostellari, senza incredibilmente cedere alla frase in questi casi più in voga, ovvero “ho anche tanti amici gay“. Ma il senatore ha voluto precisare le reali priorità di questa maggioranza, che sarebbero differenti dal DDL Zan. Quali?
In commissione Giustizia abbiamo la riforma del processo civile, la magistratura onoraria, il disegno di legge contro le violenze sugli animali incardinati e che hanno già una precedenza. Sul ddl Zan decideremo.
Ebbene sì. Da settimane si sommano le aggressioni, intidimidazioni e discriminazioni ai danni di persone LGBT, ma anche gli animali arrivano prima di ragazzi e ragazze picchiati, minacciati, cacciati di casa solo e soltanto perché omosessuali. Neanche Crozza, in un’eventuale parodia di Ostellari, avrebbe potuto fare di meglio, se non fosse che qui ci sia poco da ridere. La cosa ancor più surreale, che Ostellari finge di non conoscere, è che proprio la Lega ha presentato piu’ di 5000 emendamenti al disegno di legge volto a proteggere gli animali, come denunciato a fine 2020 da Loredana De Petris. Ma Ostellari insiste.
La politica deve trovare una sintesi. Tra Lega e 5 Stelle nel Conte 1 c’era un contratto di governo. Tra i giallo-rossi nel Conte 2 c’era una identità programmatica. Adesso, in questa maggioranza ampia che va da sinistra a destra, bisogna chiarire quali sono i punti di programma. Ritengo che siano Covid, aperture, sostegni, lavoro, cioè come fare uscire il Paese dall’emegenza sanitaria e economica. Mentre stiamo parlando ci sono migliaia di persone disperate che stanno manifestando e che rischiano di rimanere senza soldi per mangiare.
Peccato che le commissioni, come quella da lui presieduta, servano proprio a questo. 900 parlamentari non solo possono, ma devono portare avanti più DDL e risolvere più problematiche contemporaneamente. Chi la sta tirando per le lunghe, poi, è proprio la Lega, che da mesi porta avanti un’ostruzionismo teso unicamente ad allungare i tempi, evitando l’incardinamento del DDL e l’eventuale voto successivo al Senato. Della mobilitazione social legata allo star system, Ostellari non ha invece interesse alcuno: “Non lascerei che siano gli artisti a determinare il tempo dei lavori parlamentari: dovrebbe essere la politica. Una maggioranza deve avere un metodo nell’individuazione delle priorità. Sempre è stato così. Oggi l’anomalia è che le priorità sono stabilite sulla base di una spinta dal di fuori, e questo ci può anche stare. Però le forze politiche che sostengono il governo Draghi devono avere una loro agenda condivisa di priorità”.
Anche qui Ostellari mente sapendo di mentire, perché la maggioranza del Senato, quindi la Politica in senso stretto, ovvero Pd, 5 Stelle, LEU, IV e parte di Forza Italia, è favorevole alla legge e ne sta chiedendo la calendarizzazione da mesi, da lui negata per motivi puramente ideologici e politici, per quanto teoricamente super partes. Il DDL Zan, inoltre, è una legge parlamentare, quindi senza alcun vincolo di Governo. Sul finire, la minaccia velata di Simone Pillon relatore: “Quando sarà il momento, sarò libero di fare una valutazione”. In quel caso estremo, appare chiaro, passaremmo ad un’esplicita dichiarazione di guerriglia parlamentare.
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Aspettiamo che passi pure il disegno di legge sugli sciami di insetti,che oh,sono il cibo del futuro quindi di primaria importanza, poi con il nostro numerino in mano come alla crai ci troviamo di fronte il salumiere Pillon che vuole pure fare una valutazione come relatore… Un film di fantascienza…piu’ o meno Fantozzi Come non è reale che si metta come relatore proprio Pillon, che in un “tribunale” dovrebbe essere “l’accusa”,non il “giudice”.Quindi un parlamento,un senato,un governo,ministri e si riesce a malapena di parlare di Covid,lavoro e dei soldi che non arrivano a tutti noi… Aspettiamo che passi il covid poi riprenderemo il numerino,li sempre dietro alla riforma sulle scope nelle scuole.