15 anni dopo la battaglia sui DICO, Paola Binetti è incredibilmente ancora senatrice, eletta con l’UDC e attualmente tra le fila di Forza Italia. Acerrima nemica dei diritti LGBT, Binetti è tornata ad attaccare la legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo.
Intervistata dal Corriere della Sera e da AdnKronos, l’ex deputata della Margherita e del Partito Democratico ha avuto il coraggio di paragonare la Giornata contro l’Omotransfobia che verrebbe istituita nelle scuole grazie al DDL Zan al Carbonara Day, celebrato ieri.
Ormai si fanno giornate per tutto, anche per la carbonara. Comunque penserei prima a istituire la giornata per le malattie rare che colpiscono 2 milioni di persone. Io sono anni che seguo la calendarizzazione della legge sulle malattie rare, la stiamo aspettando in Senato ma dell’urgenza di questa legge nessuno parla. Ora, con la pandemia e il piano vaccini, parlare della legge sulle malattie rare sarebbe altrettanto urgente se non, a mio parere, una priorità.
La senatrice ha ufficialmente chiesto la modifica dell’articolo 7 del provvedimento, quello legato proprio alle scuole, con la consapevolezza che se il DDL Zan venisse modificato al Senato anche in un singolo articolo dovrebbe poi tornare alla Camera dei Deputati, ricominciando l’iter. Di fatto, la legge morirebbe.
Credo ci siano i numeri per poterlo portare in commissione al Senato, prima o poi, e lì inizierà il dibattito. Il ddl, però, è arrivato dopo l’approvazione alla Camera con alcune osservazioni che non sono state del tutto affrontate. Ci sono delle definizioni che risultano poco precise, come afferma la commissione Affari costituzionali della Camera che, alla luce di una conoscenza giuridica approfondita, vuole licenziare una legge che riguardi l’omofobia senza che questa comprometta la libertà di espressione e di pensiero. Per evitare che si possa arrivare a fraintendimenti e applicazioni erronee della legge, è necessario essere chiari, precisi e puntuali. In realtà esiste già la legge Mancino che contiene il ‘no’ alla violenza, ma se si vuole approvare un nuovo disegno di legge è necessario approfondire perché contiene dei passaggi che meriterebbero di essere rivisti con serenità e oggettività.
Peccato che l’intero impianto della legge sia stato ambiamente discusso, approfondito e dibattuto, per un lunghissimo anno, in Commissione alla Camera dei deputati. All’interno della Legge Zan non c’è alcun reato di opinione. La libertà di espressione è e rimarrà tutelata, checchè ne dicano i cattoestremisti che puntano unicamente all’alimentare uno spauracchio privo di contatti con la realtà effettiva delle cose.
Binetti, infine, ha smontato i dati Istat, secondo cui gli omosessuali in Italia sarebbero il 7 per cento della popolazione, ovvero più di 4 milioni: «Cioè vorrebbe dire che in Senato ci sarebbero circa 25 omosessuali? Non ci credo». Virale la replica social di Luca Bizzarri: “In quel “non ci credo” che significa “ergo non è vero” si racchiude la cultura di chi ha deciso che “credere” sia più importante di “conoscere”. È vero quel che credo“. Amen.
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