Per sempre dalla tua parte, Ilary

Nel documentario Unica Ilary Blasi è una donna che si riprende il suo spazio.

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ILARY BLASI IN 'UNICA' (NETFLIX)
ILARY BLASI IN 'UNICA' (NETFLIX)
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C’era una volta che volevamo essere tutti Francesco Totti.
A dieci anni non avevo mai visto una partita in vita mia, ma dichiarandomi fan del ‘pupone’ mi aggiudicavo un posto d’onore tra gli amichetti maschi, senza il bisogno di ulteriori spiegazioni.

La verità è che non pensavo a lui, ma solo a Ilary Blasi: io volevo i jeans a vita bassa, la felpa rosa shocking, la borsetta celeste, ed essere presa per mano dall’uomo più amato di Roma. Come lei, non distinguevo il portiere dall’attaccante e andavo al mare a Sabaudia, ma nessun calciatore mi ha mai sposata sul colle del Campidoglio. Sta di fatto che per noi bambinə anni Novanta, quel matrimonio  fu l’equivalente delle nozze tra Principe Carlo e Lady Diana per i nostri genitori: per una vita quella non era la basilica di Santa Maria in Aracoelima ‘dove se sò sposati Ilary e Totti‘.

Ce lo ripetiamo anche sabato scorso, io e la mia migliore amica mentre cerchiamo disperatamente di recuperare le credenziali di Netflix e guardarci Unica, documentario su Ilary Blasi in streaming da venerdì 24 Novembre. O meglio, non proprio un documentario, ma un’ora e mezza di risposta all’ex marito e ai media.

Per chi quest’anno avesse vissuto in una capanna senza connessione dati: lo scorso 14 Marzo Francesco Totti e Ilary Blasi si sono lasciati in seguito al tradimento di lui con un’altra donna, di cui “tutta Roma sapeva” tranne la diretta interessata. Se d’allora lei non ha mai proferito parola, Unica è il suo scacco matto: no, non ti scrivo un messaggio e nemmeno mi lascio manipolare  dai giornali, ma metto i puntini sulle con uno speciale che nel giro del weekend è già tra i più visti in tutta Italia.

Da quando girava gli spot pubblicitari a tre anni,  fino a quando è diventata la letterina di Passaparola “indirizzata al cuore del campione“, Blasi racconta la storia che conosciamo per poi smontarcela.

Mentre ripercorre il declino del suo matrimonio, sembra di ascoltare qualche mia cugina dell’agro romano, venuta a prendersi un caffè a casa per raccontarci di come quel torsolo del fidanzato le ha messo le corna, invece di andare alla partita di calcetto: lui ha detto, io ho fatto, allora io, e allora lui. Si rileggono i messaggi insieme, si ascoltano le note vocali, si guardano i profili Instagram incriminati: è davvero un caso mediatico, un affare di stato da cui non puoi staccare gli occhi fino alla fine.

In questo scenario, Totti è l’epitome perfetto di quei maschi lì: tradito sull’onore per un caffè che non hai mai preso, mentre porta avanti una relazione parallela che nega fino all’ultimo,  anche davanti al fatto compiuto con tanto di reperto fotografico. Quando non può più negare, la colpa è comunque tua: sei perdonata solo se abbandoni la tua carriera, ti cancelli dai social, e consegni la tua vita in mano a lui. Quando declini l’offerta, lui ti nasconde le borse e rivuole indietro i Rolex che ti ha regalato.

Che tu sia una ragazza come tante o la conduttrice del Grande Fratello, il resto della squadra è sempre dalla parte sua: perché lui è l’ottavo re di Roma (in pensione), mentre tu solo l’ex letterina (che guadagna di più). La colpa rimane tua e adesso tocca sorbirti pure il tassista che ti dice che ‘c’aveva ragione lui’.

Nel frattempo Blasi qualche pianto se lo fa, ma col cavolo che passa per vittima: se la spassa a Londra, fa scorribande in macchina a notte fonda per scoprire la verità, fa yoga nella sua villa al Torrino, e brinda a nuova vita. Intorno a lei, a supportarla ci sono  la madre, le sorelle, la cugina di lui, e le amiche.

Non so se è il caso di scomodare la terza ondata femminista per parlare di Unica, ma dentro quest’atmosfera da patina televisiva della domenica pomeriggio, raccontata con la leggerezza di un quotidiano che leggi mentre aspetti il parrucchiere, c’è un’autonomia femminile che non cerca nessuna approvazione, né del capitano né di tutti gli altri maschi sugli spalti. Al contrario, vediamo una donna che si scrolla di dosso i sensi di colpa e riprende il suo spazio, senza mai piegarsi alle insicurezze dell’ennesimo bambinone irresponsabile.

Lo dice a sé stessa, ma anche a tua cugina quando viene a prendersi il caffè: a ‘sto punto, potevi fa pure altro.

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