Perugia, il Comune esce allo scoperto: “Niente più patrocini agli eventi di Arcigay”

La giunta comunale perugina conferma quanto adombrato l'anno scorso: alla base della spaccatura un manifesto con la madonna.

omphalos perugia pride
2 min. di lettura

È ufficialmente rottura tra il Comune di Perugia e Arcigay Omphalos: i rapporti erano pessimi da tempo. Stop ai patrocini.

Alla fine è arrivato il conto. Il Comune di Perugia per bocca del suo assessore Francesco Calabrese ha ufficialmente ammesso che “si è deciso di non patrocinare altri eventi di Omphalos”. La risposta arriva dopo le interrogazioni in Consiglio Comunale di PD e M5S sulle richieste di patrocinio inviate proprio dal circolo LGBTI e ignorate dall’amministrazione comunale.

Con la decisione della giunta perugina è già saltato il patrocinio all’iniziativa corale “Io canto per te – voci dell’uguaglianza”, prevista per la Giornata Internazionale contro l’Omotransfobia. Questo è solo l’epilogo di una vicenda iniziata l’anno scorso, quando sul manifesto del primo Perugia Pride campeggiava una drag queen dalle sembianze mariane.

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Il manifesto “incriminato” del Pride di Perugia dello scorso anno.

Il riferimento alla Madonna fece sollevare le proteste del sindaco Andrea Romizi, non riuscendo però ad ottenere un passo indietro di Omphalos, che si appellò al principio di laicità. Sancendo di fatto una spaccatura, acuitasi poi con il caso della registrazione del piccolo Joan, figlio di due mamme, che vide il Comune e Arcigay su fronti opposti.

“Un anno fa è avvenuto un grave episodio che non può essere banalizzato – ha ricordato l’assessore Calabrese in Consiglio Comunale – in quanto come è dovuto il rispetto per le persone indipendentemente dall’orientamento sessuale, parimenti è dovuto il rispetto per il loro credo religioso. Purtroppo quando Omphalos ha promosso con un certo clamore l’evento al Frontone nel 2017, ha utilizzato in maniera offensiva un’icona sacra per una larga parte della popolazione”.

“Il sindaco Andrea Romizi e la Giunta comunale – ha commentato il presidente di Omphalos Stefano Bucaionihanno messo Omphalos LGBTI in punizione a tempo indeterminato. Se questo è il prezzo da pagare per le nostre battaglie, che sono tra l’altro costate la faccia a questa amministrazione sul caso del piccolo Joan, allora pazienza e avanti così. Continueremo le nostre battaglie anche da dietro la lavagna”. 

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