Ho 17 anni sono un ragazzo di provincia scrivo a posta svagata perché sebbene siamo nel 2023 nelle piccole realtà ragazzi come me si sentono sbagliati.
Il mio problema non è capire chi mi piace. Ho sempre ammesso a me stesso la mia omosessualità. Ma il bullismo che ho subito mi ha fatto perdere fiducia negli uomini come specie e negli uomini, in particolare come genere. Perchè i miei bulli da bambino erano uomini e bambini. Quindi io scrivo per denunciare e per sfogare la rabbia che ancora non mi permette di riuscire ad innamorarmi e mi permette solo di provare solo il consumo ma non l’amore.
Questa lettera mi serve per far uscire la rabbia che è in me. Come ritrovo la fiducia negli uomini?
Dove sono andati gli uomini buoni? Soprattutto che significa essere un uomo buono?
Quando eravamo piccoli bastava che non ci insultassero o alzassero le mani. Oggi non solo non ci tormentano più, ma scopriamo che possono essere attratti da noi, possono desiderare il nostro corpo, e assumere mille forme diverse: sono i bulli del liceo, i padri che si vergognavano di noi, o ragazzi spaventati come noi.
Quando cresci non è più così facile stabilire una linea di demarcazione e lo standard è molto più basso di quanto pensi.
Perché ci sono gli uomini e poi ci sono ‘i maschi’ e quelli te li ritrovi dappertutto, al derby Lazio-Roma come al Pride.
Ci credo che sei arrabiatə, perché viviamo in un sistema che ha educato i maschi all’arroganza, a saperne più degli altri, ad essere ancora più maschi.
Nel 2023 non si tratta solo di trovare maschi che non ti gonfiano di botte fuori scuola, ma che sappiano fermarsi a riflettere insieme a te, che siano consci dei privilegi che si portano dietro, non salgano in cattedra per insegnarti la vita, e una volta tanto sappiano rispondere: non lo so, tu che ne pensi?
Come fidarsi di una società che legittima gli uomini a comportarsi male? L’istinto di fare le valigie, ritirarsi sulle montagne, interagire solo con le mucche, e allontanare il genere maschile dalla nostra vita come peste è lecita. Avere fiducia non è un obbligo, soprattutto quando ti convincono costantemente del contrario, da una vita.
Poi un giorno quando non ci spererai più, incontrerai un uomo gentile, che riderà insieme a te e non di te, che vorrà ascoltarti parlare perché per lui non parli mai troppo, che sarà curioso di imparare invece di farsi una sega con le sue opinioni.
Non sarà per forza l’uomo della tua vita: potrà essere il fidanzato di qualcun altro, qualcuno che hai visto in televisione, il personaggio di un libro, un signore che ti ha fatto sentire protetto vent’anni fa.
Ma tanto basterà per crederci di nuovo, per prendere coscienza che siamo troppə su questo mondo per decidere che sono tuttə terribili allo stesso modo.
Soprattutto ti renderai conto che gli strascichi del patriarcato ce li portiamo dietro tuttə, solo che qualcuno ne abusa più di te.
Non si tratta di trovare l’uomo perfetto, perché quei retaggi culturali sono sempre lì e noi esseri umani – uomini, donne, e chiunque in mezzo – siamo spesso più complicatə e stupidə di quanto vorremmo credere.
Il desiderio di far saltare ogni uomo per aria è allettante, ma piuttosto di concretizzarlo potrebbe essere più funzionale stringere i denti e deporre speranza in quelli che si salvano. Forse non li hai ancora incontrati, ma potrebbero essere dietro l’angolo, a chiederti indicazioni perché non sanno nemmeno loro da che parte andare.
Nel frattempo utilizza questa rabbia per difendere chi ha sempre meno voce in capitolo, per spingere giù dal piedistallo chi continua ad abusare del suo potere, e gridare con tutta l’aria che hai nei polmoni, quali uomini vuoi vicino a te.
Per scrivere a Posta Svagata, manda un’email a postasvagata@gay.it
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