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Posta Svagata: “Quando smettere di performare?”

Se smetto di performare ho paura che le persone spariscono.

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Sono sempre stato un ragazzo super socievole, con voglia di conoscere persone nuove, e circondarmi di tanti amici diversi. Non ho problemi di timidezza o disagio a parlare con chiunque, anzi spesso mi viene naturale sia nel mio gruppo di amici che con i ragazzi che mi piacciono quasi “intrattenere” chiunque. Ci tengo ad avere sempre la battuta pronta, a trovare sempre qualcosa d’intelligente da dire, o ‘adattarmi’ un po’ alla persona che ho davanti per conquistarla. Ma negli ultimi tempi noto che diventa una doppia trappola: se smetto di performare ho paura che le persone spariscono.  A volte avrei solo voglia di tenere una vera conversazione, anche parlare di cose più serie e intime, senza dover sempre far apparire la versione migliore di me. Ho paura di apparire noioso o non interessante, ma così facendo fatico a creare rapporti veri. Eppure – soprattutto nell’ambiente gay – sembra che questo elemento ‘performante’ sia quasi un requisito essenziale.  Sono il primo a cascarci, e sembra che non sono mai davvero naturale: le chiacchierate diventano vuote, ripetitive, e nessuno sembra mai mostrarsi davvero per quello che è. È possibile mantenere i rapporti anche senza performare?

Ti capisco, in primis perché sono Gemelli.

Noi Gemelli dobbiamo chiacchierare con tuttə, e dobbiamo accertarci che tuttə ci vogliono bene, ne vale la nostra vita (e non serve credere all’oroscopo, è proprio una prova scientificamente testata).

Non ho ancora capito se lo facciamo per gestire l’ansia, per mantenere il controllo della situazione, o entrambe le cose. Ma per noi è terribile sostenere una conversazione noiosa, figuriamoci essere consideratə noiosə.

Ma che sia nell’ambiente queer o alla sagra del gorgonzola, il problema ce lo stiamo ponendo noi per primə: sì, possiamo incolpare gli uomini gay di essere superficiali, di ripetere sempre le stesse cose, di pensare solo a fare voguing e urlare ‘slay queen‘, ma di preciso noi cosa stiamo portando di nuovo? Stiamo aprendo una conversazione diversa rispetto la solita, o ci stiamo adattando a quello che fanno tuttə, perché così andiamo sul sicuro?

È un tranello dove cadiamo in tantə, queer o meno: dare agli altri la versione di noi che immaginiamo gli altri vogliano vedere.

Ma anche le migliori performance giungono al termine, e che piaccia o meno, ad un certo punto esce fuori tutto il resto. Sentiamo di dover performare con i ragazzi che ci piacciono, con gli amici, nel sesso o a lavoro perché siamo noi lə primə a pensare che quello che sentiamo sia insignificante o non trovi spazio.

È un peccato: non solo perché ci sottovalutiamo, ma sottovalutiamo anche la capacità degli altri di ascoltarci e voler conoscerci di più.

Quando smetto di performare? Quando mi si scaricano le batterie. Quando sento che non riesco a portare tutte le energie di prima, ma soprattutto non ne ho più voglia. Non è solo una consapevolezza, ma proprio una richiesta da parte del mio corpo e della mia testa di rallentare e ascoltarsi un po’ di più.

A volte resto in silenzio ad una festa, altre volte resto a casa. Altre volte ancora parlo, rido, e scherzo come riesco, senza la pretesa di farlo al “meglio”. Se a volte sembra di parlare da solə, altre intercetto persone che hanno voglia di parlare come pare a loro. Non si vince niente e nessuno arriva per primo, ma magri si giunge a stare bene insieme, come riusciamo.

Ci sono situazioni dove performare è un fastidioso requisito per arrivare alla fine, ed altre dove il fastidio lo creiamo da solə, perché non abbiamo abbastanza fiducia in noi stessə, figuriamoci nellə altrə. Abbiamo questa urgenza di essere i più divertenti e interessanti, a tal punto da diventare l’esatto opposto: perché, se forzate, le performance diventano finte, banali, e inutili.

Te lo dico da Gemelli, ma vale per qualunque segno: prova a dire quello che senti, prima di quello che gli altri vorrebbero sentire. La vita è già abbastanza faticosa di suo, non rendiamo anche i momenti potenzialmente piacevoli una corsa ad ostacoli.

No, non piacerai a tuttə, e menomale: perché per fortuna, non tuttə piacciono a te.

Puoi scrivere a postasvagata@gay.it

© Riproduzione riservata.

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