Romano classe ‘2000, occhi azzurri, capelli biondo cenere, labbra carnose e 183 cm di androgino fascino, Mattia Carrano è il protagonista assoluto di Prisma, nuova serie di formazione Original italiana diretta da Ludovico Bessegato (Skam Italia), scritta da Bessegato con Alice Urciuolo, in arrivo su Prime Video dal 21 settembre.
Nella serie Carrano interpreta due gemelli, Marco e Andrea, all’apparenza identici ma profondamente diversi nelle inquietudini che esprimono. Il loro percorso di scoperta di sé sarà gioioso e turbolento insieme e coinvolgerà allo stesso modo anche il loro numeroso gruppo di amici, tutti alla ricerca del proprio posto in un mondo in continuo cambiamento. Se Marco è timido e introverso, Andrea vorrebbe vivere il proprio io femminile liberamente, alla luce del sole, faticando a gestire un amore nascosto che potrebbe travolgerlo.
Prisma è una serie di formazione in 8 episodi che ruota intorno alla complessa relazione tra l’identità, le aspirazioni, l’aspetto fisico e gli orientamenti sessuali di un gruppo di adolescenti di Latina. Carrano, prima di Prisma, non aveva mai recitato in vita sua. Neanche un provino mai fatto. Scovato grazie ad uno scouting durato a lungo, Marco ha sbalordito Bessegato ed Urciuolo nel riuscire ad interpretare sia Marco che Andrea, lavorando in particolar modo sul linguaggio del corpo, sul tono della voce.
“Studiare il linguaggio di entrambi i gemelli, da lì è poi partito tutto. Mi è venuto in automatico. È stata una sfida molto emozionante, le scene con entrambi i gemelli sono state le più complicate. Quella è stata la sfida principale”, ci ha confessato Mattia, riuscito da subito a colpire Ludovico, regista e showrunner: “Non abbiamo fatto provini per entrambi i gemelli, avevamo come piano b quello di trovare due attori somiglianti e rinunciare al fatto che fossero omozigoti”, ci ha rivelato Ludovico. “Tutte le volte che abbiamo trovato un attore convincente nel ruolo di Andrea, perché partivamo da lui, poteva capitare che gli chiedessimo di provare a fare anche l’altro. Tendenzialmente cascavano tutti. Dei buoni Andrea, con Marco erano in difficoltà, perché dovevano mostrare tutto il contrario. Mattia mi ha invece colpito, perché in modo istintivo ha trovato una postura diversa ed è diventato Marco. Quando vedi un attore che riesce ad arrivare a determinati personaggi con il solo istinto, capisci che c’è del materiale su cui lavorare”. “E devo dire che l’intuizione è stata felice”.
Mattia, che parla ungherese e tra gli sport praticati si è spesso cimentato con il nuoto, la pallanuoto e le arti marziali, ha per ora poco più di 1000 follower Instagram, ma è facile immaginare che tra pochi giorni il suo profilo decollerà, sfondando il muro dei 100.000. È nata una stella?
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