I giochi sono fatti: Johnny Depp ha vinto la scorsa settimana la causa i diffamazione contro l’ex moglie, Amber Heard, come in molti si aspettavano. Un processo estremamente spettacolarizzato, che ha visto gente da ogni parte del mondo attaccata allo schermo del cellulare per gli ultimi aggiornamenti.
Tuttavia cosa ci ha lasciato oggi la cronaca di un processo tra due celebrità? L’ennesima stigmatizazzione dei disturbi mentali – e nello specifico – del Disturbo Borderline di Personalità diagnosticato alla Heard in diretta televisiva.
Shannon Curry diagnostica il disturbo borderline di personalità ad Amber Heard davanti a milioni di persone
Uno dei testimoni chiave per la parte Depp è stata una psicologa forense, Shannon Curry, che ha testimoniato al processo sostenendo di avere tutti gli elementi per pensare che la Heard soffrisse di DPB e di personalità istrionica.
Nella sua testimonianza, la Curry ha spiegato che la sua opinione è nata da un approfondito colloquio di 12 ore con la paziente, oltre alla revisione della documentazione sul caso, referti medici e precedenti rilevamenti clinici.
“I dati che ho raccolto si allineavano perfettamente con quelli rilevati su altre persone diagnosticate, e tantissimi punti in comune mi hanno fatto giungere a questa conclusione” ha dichiarato la Curry.
In una battaglia senza esclusione di colpi, entrambi i team legali hanno giocato tutte le carte disponibili per far sembrare entrambi Depp e Heard l’aggressore nel matrimonio fallito. La causa, avviata da Depp, trattava di diffamazione dopo la pubblicazione da parte di Heard di un editoriale sul Washington Post in cui dichiarava di essere stata vittima di violenza.
Sebbene Depp non fosse stato espressamente nominato nel pezzo, il team di legali ha invece sostenuto che si riferisse invece proprio a lui. E la corte gli ha dato ragione, sovvertendo peraltro tutte le accuse mosse dalla Heard per mancanza di prove concrete.
Cos’è il BPD e la sua stigmatizzazione sui Social Media
Sia il disturbo borderline di personalità e il disturbo istrionico di personalità sono – ovviamente – due disturbi di personalità, non malattie mentali. Come spiegato da Curry, infatti, si differenziano da patologie come la depressione o il disturbo bipolare.
Secondo la comunità scientifica, il disturbo borderline di personalità è un “pattern generalizzato di instabilità nelle relazioni con gli altri, nell’imagine di sé stessi e impatta sulla vita del diagnosticato tramite una innaturale impulsività, cominciando già dall’adolescenza”.
Il disturbo istrionico è invece caratteristio di chi si dimostra “eccentrico, in cerca di attenzioni e dimostra un’eccessiva emotività”.
Nell’era di internet, in cui la salute mentale delle celebrità viene insistentemente discussa su piazze pubbliche come TikTok, YouTube e Instagram, il DPB viene però visto con una connotazione estremamente negativa, e utilizzato per screditare qualcuno – anche senza una diagnosi ufficiale.
La ragione sta nel fatto che spesso una persona con DPB è predisposta a mentire, anche senza saperlo; e perché chi ne soffre è ossessionato dalla propria vittimizzazione tanto da romanticizzarla e sostenere di tutto pur di protrarre la propria narrativa.
“Le persone con un disturbo borderline di personalità sono convinte al 100% che le loro emozioni e le loro credenze – sia positive che negative – siano indubbiamente vere” sostiene Paul T. Mason nel suo citatissimo libro “Walking on Eggshells”, bibbia della psicologia per il BPD.
Alcune persone con il BPD – e anche tantissimi professionisti della psicologia e della psichiatria – tendono talvolta a demonizzarlo e a utilizzarlo come arma, dipingendo spesso una quadro pericoloso che non tiene conto dei fattori esterni nel processo decisionale di una persona.
Inoltre, entrambi i disturbi di personalità sono più comuni nelle donne, incrementando ancora di più lo stigma verso il genere femminile, già di per sé definito da molti “troppo emotivo e vittimista”.
Secondo un paper pubblicato dal Canadian Medical Association Journal, il 70% delle diagnosi cliniche di BPD sono di donne, mentre l’HPD si trova nell’1% della popolazione, sempre prevalentemente nelle donne al 65%.
Tuttavia, per alcuni ricercatori questi dati potrebbero essere imputabili a un bias psicologico che tende a ridurre tutto a una diagnosi precoce. Che spesso porta a uno stigma incancellabile sulla persona.
Il fatto che Amber Heard sia stata violenta fisicamente e psicologicamente con Johnny Depp, come stabilito dalla corte, non è imputabile al suo disturbo borderline di personalità, ma alle sue tendenze innate.
Perché tantissime persone che oggi speculano sui social media non comprendono che il DPB è uno spettro, non tutti hanno gli stessi sintomi e non tutti coloro che soffrono di un disturbo borderline di personalità sono violenti e manipolatori.
Quella del DPB è una diagnosi estremamente complessa, che spesso però ignora erroneamente i fattori esterni nell’equazione. Solitamente – infatti – un disturbo come questo è riconducibile a trauma infantili, magari dimenticati. Quindi, sintomi ed effetti sulla vita di una persona sono estremamente variabili.
Tuttavia, Curry si è opposta a questa tesi, sostenendo che il BPD non abbia radici in fattori esterni, un errore imperdonabile considerando che la stragrande maggioranza della comunità scientifica è invece d’accordo sul contrario.
Con questo naturalmente non si sta tentando di giustificare una persona violenta e che ha dimostrato più volte la propria tendenza a mentire e ad aggredire verbalmente e fisicamente qualcun altro.
Piu che altro, l’obiettivo è quello di dire agli “psicologi da TikTok” che il discorso sui disturbi di personalità – e sulla salute mentale – è troppo complesso per ridurlo a un video da 60 secondi.
È di fermare la demonizzazione contro un’intera fascia di popolazione, quando in realtà non ci sono fondamenti scientifici per sostenere che tutti coloro che soffrono di DPB siano violenti e pericolosi come Amber Heard.
Ma soprattutto per riflettere su quanto sia sano esporre con questo livello di dettaglio la vita privata di due persone ferite e che si odiano oggi quanto si sono amate in passato, e tutte le pietose e imbarazzanti armi che si sono lanciati addosso.
Dandole in pasto a un pubblico che vede nel gossip un modo per trattare tematiche estremamente serie senza nessun fondamento scientifico in merito.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.