Lo Shanghai PRIDE, primo e storico Pride cinese, ha annunciato che si prenderà “una pausa dalla programmazione di eventi futuri“. Quando lo ShanghaiPRIDE ha preso vita nel 2009, 3000 persone scesero in strada, facendo la storia di Cina. Mai un Pride si era svolto fino a quel momento su terra cinese.
L’organizzazione si è evoluta ed è cresciuta negli ultimi 12 anni, abbracciando eventi tutto l’anno come la Rainbow Bike Ride e la Pride Run, oltre a conferenze e panel. Ma ieri, un po’ a sorpresa, l’organizzazione ha annunciato il clamoroso addio sui social, intitolato “The End of the Rainbow“.
ShanghaiPRIDE è iniziato nel 2009 come un piccolo evento comunitario per celebrare l’accettazione e la diversità. Speravamo di instillare un senso di appartenenza in chiunque lo cercasse e di coltivare un ambiente di inclusione e amore. Negli ultimi 12 anni, abbiamo lavorato duramente per arricchire la cultura e la diversità di questa città che amiamo così tanto: abbiamo messo in mostra opere d’arte, teatro e film; abbiamo favorito nuovi legami attraverso fiere del lavoro e open day di gruppo; abbiamo offerto una piattaforma per condividere storie autentiche sulle vite delle persone; abbiamo organizzato feste che univano le persone; e abbiamo ospitato forum per scambiare informazioni su come rendere Shanghai un luogo più vivace e inclusivo. Per noi, si è sempre trattato di mostrare alla nostra comunità che non solo non c’è niente di sbagliato in ciò che siamo, ma che le nostre identità e le persone che amiamo meritano di essere celebrate. ShanghaiPRIDE si rammarica di annunciare che stiamo cancellando tutte le attività imminenti e ci stiamo prendendo una pausa dalla programmazione di eventi futuri. Amiamo la nostra comunità e siamo grati per le esperienze che abbiamo condiviso insieme a voi. Qualunque cosa accada, saremo sempre orgogliosi e dovresti esserlo anche tu.
Secondo Radii, la co-fondatrice di ShanghaiPRIDE Charlene Liu ha aggiunto: “Questa decisione è stata difficile da prendere, ma dobbiamo proteggere la sicurezza di tutti i soggetti coinvolti“. Da quest’ultima affermazione, la pandemia da Coronavirus parrebbe essere la causa di questo stop al Pride di Shanghai, che noi tutti ci auguriamo possa riprendere forza a Coronavirus sconfitto. Per la comunità LGBT cinese un duro colpo da mandar giù. Stigma e discriminazione nei confronti di gay, lesbiche, transessuali e bisessuali sono ancora diffusi nel Paese, con un sondaggio delle Nazioni Unite del 2016 che ha rilevato com solo il 15% delle persone LGBT + cinesi ha fatto coming out in famiglia. In almeno 96 ospedali pubblici e centri senza licenza, inoltre, si tengono ancora le temibili terapie di conversione, come riportato a fine 2019 da un rapporto ufficiale.
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