Conosciamo tuttə la storia del RMS Titanic – la nave inaffondabile che si è ritrovata sul fondo dell’oceano durante la sua prima corsa, così come conosciamo a memoria la storia d’amore che Hollywood ci ha voluto propinare per tutti questi anni a bordo della famigerata crociera. Quello che però spesso viene ignorato è che, mentre sul vero Titanic Jack e Rose non ci sono mai stati, erano presenti invece molti passeggeri gay.
Non è strano che una pagina così importante della storia LGBTQ+ non sia molto conosciuta. D’altronde, nel 1915 i diritti LGBT nemmeno esistevano. Eppure quei passeggeri c’erano, e sono rimasti vittime – molti di loro – tra le 1.1514 persone che hanno perso la vita quella notte.
C’è solo una coppia, che si presume fosse gay, di cui si è parlato in tempi più recenti grazie ad alcuni saggi storici che hanno fatto parlare l’opinione pubblica: l’artista Francis Millet e l’ufficiale Archibald Butt, assistente militare di Theodore Roosevelt. Ma in realtà ce n’erano molti di più.
«È la nostra più potente parabola moderna: la grande nave, ritenuta inaffondabile, che affonda nel suo viaggio inaugurale. Le storie di come le persone si sono comportate su quel ponte in pendenza sono inquietanti e indimenticabili»
Queste sono le parole di uno scrittore, Hugh Brewster, che ha dedicato un libro a raccontare la storia di quei passeggeri: RMS Titanic: Gilded Lives on a Fatal Voyage. Ma non solo. Se volete addentrarvi ancora di più nelle loro storie, c’è anche la novella erotica scritta da Jack Fritscher, Titanic: The Untold Tale of Gay Passengers and Crew.
Il punto di fondo? Beh, secondo Fritscher: «Se uno su sei uomini comuni sono gay, 225 uomini gay sono morti. Se due su sei nel settore dei viaggi sono gay, 450 uomini gay sono morti». Le stime sono approssimative, perché non c’è modo di sapere con esattezza quanti fossero effettivamente a bordo. Sicuramente, tra le vittime c’erano più uomini che donne – che erano solo tra i passeggeri. Nell’equipaggio i manovali e ufficiali erano solo maschi.
Altre coppie sono state ipotizzate. Si teorizza che a bordo ci fossero Joseph Finney, uno scapolo che secondo i gossip dell’epoca si compiaceva della compagnia degli uomini, e il suo compagno di viaggio William Alfred Gaskell. Ma anche il secondo carpentiere della nave, Michael Brice, e il terzo ufficiale Sam Maxwell erano sospettati di avere una relazione.
Ovviamente si tratta di supposizioni, cosa che i detrattori e coloro che non amano particolarmente la comunità LGBTQ+ non smettono di sottolineare non appena si inizia a parlare dell’argomento. In effetti non sono rimasti documenti o testimonianze che provino effettivamente che a bordo del Titanic ci fossero passeggeri gay. Ma affermare il contrario sarebbe ancora più speculativo. È altamente improbabile che non ci fossero almeno un paio di persone gay a bordo. Sarebbe come dire che all’epoca le persone gay non esistevano, il che è un po’ assurdo.
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