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Torturati da gruppi neonazisti. L’orrore arriva dalla Russia

Adescati online e invitati a casa per poi subire le peggiori atrocità. Un’associazione neonazista stana i gay in tutte le città della Russia e diffonde i video delle torture.

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Appartenenti a gruppi neonazisti russi vanno a caccia di gay sui social network per picchiarli, deriderli e distribuire le immagini e i video sui loro siti di riferimento. È l’ultima follia venuta a galla grazie all’associazione Spectrum Human Rights Alliance, che si occupa di diritti umani e che ha scoperto le violenze sul sito di annunci VK.com.

Il leader ultranazionalista Maxim Martsinkevich, conosciuto col nick “Tesak”, ha messo in piedi il progetto “Occupy Pedophilyaj” per scoprire i pedofili che si nascondono dietro gli annunci personali pubblicati su questo famoso sito russo. In realtà Martsinkevich e i suoi amici, tramite una rete di 500 gruppi di militanti diffusi in tutte le città russe, adescano giovani adolescenti che rispondono ad annunci di persone dello stesso sesso. I ragazzi vengono invitati a casa e da lì ha inizio l’orrore. Gli scherni e le derisioni sono solo l’inizio delle torture e le violenze vengono rigorosamente registrate in video a testimonianza di questa follia spacciata per lotta al crimine. Per stanare le giovani vittime a scuola, in famiglia e con gli amici, le registrazioni vengono diffuse liberamente online.

Ad aggiungere orrore al tutto è che le torture avvengono sempre alla luce del sole e spesso in luoghi pubblici, senza che nessuno dei passanti faccia qualcosa per salvare i giovani gay. Anzi, è capitato – racconta l’associazione – che qualcuno si fermasse ad aiutare gli aguzzini nelle loro percosse. Nemmeno la polizia fa qualcosa contro l’organizzazione mentre il sito VK.com si limita a chiudere ogni tanto il gruppo di qualche milizia che immancabilmente viene riaperto il giorno dopo.

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