Un film sull’amore, sulla passione, sulle fatalità della vita, sull’importanza dei rapporti umani. Con queste parole si può riassumere l’essenza di Weekend, lungometraggio del 2011 scritto e diretto da Andrew Haigh. Il creatore di Looking e il regista di 45 anni ha portato al cinema un progetto semplice ma allo stesso tempo molto ambizioso, ponendosi l’obbiettivo di raccontare una storia vera e ordinaria che sfugge dai clichè di genere, regalando al pubblico un film intenso e di rara bellezza. Dieci anni fa, era l’11 marzo del 2011, Weekend è stato proiettato al South by Southwest Festival a Austin in Texas, vincendo l’Emerging Visions Audience Award, premio assegnato dal pubblico, che ha consacrato poi la pellicola al successo.
Ad oggi, nonostante il film non abbia mai avuto un’ampia diffusione nella grande distribuzione, ha trovato comunque una buona fetta di pubblico soprattutto nella comunità dei social. La pellicola di Andrew Haigh è disponibile sul catalogo di Amazon Prime Video.
Weekend: la storia di Russell e Glen
Weekend mette in mostra una storia senza fronzoli, pungente come la lama di un coltello ma dolce come una flebile carezza. È un racconto disinibito che tratteggia la società attuale e il mondo dei giovani alle prese con la vita, i sogni e le aspirazioni. È un film sull’amore tra due uomini, una storia forte, intensa e per nulla banale che arriva dritta al cuore grazie al suo linguaggio schietto e sincero.
Russell, interpretato da un magnetico Tom Cullen, ricordato per la sua partecipazione a Mine e nei successi televisivi di Downton Abbey e Knightfall, interpreta un ragazzo comune che vive una vita assai ordinaria, preferendo uniformarsi alla società eterosessuale. Consapevole di essere gay, Russell cerca comunque di mantenere una certa segretezza sulle sue inclinazioni fino a quando, una sera, non conosce Glen (Chris New, attore dichiaratamente gay). Lui è bello, è sexy, è sfrontato, è disinibito ed è fortemente attratto da Russell. Tra i due scatta una scintilla, un vero e proprio colpo di fulmine.
E quella che doveva essere solo una notte di passione, al mattino si trasforma in qualcosa di più. Un weekend per innamorarsi, per credere di poter ancora sorridere alla vita. In poche ore Russell e Glen vivono tutte le fasi più particolari dei rapporti di coppia. Si amano, si odiano, si cercano, si desiderano, fino a quando non cedono l’uno all’atro.
La vita però, quella stessa vita che ha regalato a entrambi un attimo di felicità, rompe di nuovo gli equilibri. Quella relazione così breve ma intensa, aiuterà i protagonisti a trovare un senso alle loro esistenze. Con il solito tratto quasi surrealista, Andrew Haigh conferma ancora una volta le sue doti di abile registra, realizzando una pellicola puramente LGBT che scava profondo nell’animo umano.
Successo di pubblico ma anche di critica
Dieci anni dopo, Weekend è ancora molto amato dal pubblico, è apprezzato per la sua narrazione così incisiva, ed è apprezzato perché è stato il film che ha consacrato la “penna” di Haigh. Fin da quando è stato presentato in anteprima al festival in Texas, la pellicola ha ricevuto una buona attenzione anche da diversi produttori che hanno investito nel progetto. Alla luce di un buon successo da parte della critica, Weekend è stato selezionato anche per altri festival, vincendo ben due riconoscimenti al Nashville Festival e anche il premio Giuria all’Outfest di Los Angeles.
Inoltre ha aperto il BamCinema Fest di New York e, poco dopo la proiezione, il New York Times ha tessuto le lodi del film definendo Weekend una corroborante e moderna esplorazione del sesso, dell’intimità e dell’amore. Non solo, è arrivato anche al London Film Festival toccando diverse kermesse europee riscuotendo un buon consenso da parte del pubblico. Nelle sale degli Stati Uniti è stato proiettato dal settembre del 2011. In Italia, invece, bisogna aspettare solo il marzo del 2016.
Distribuito in una manciata di sale e per di più in lingua originale e con i sottotitoli in italiano, la Teodora è stata la casa di distribuzione che ha creduto fortemente nella potenza del racconto di Andrew Haigh. Weekend arriva in appena 10 cinema, tutti al Nord in Italia escludendo (almeno all’inizio) le multisala di Roma. E, ovviamente, non sono mancate le critiche da parte dei conservatori.
Un film “troppo scabroso” secondo i conservatori
Alla vigilia dell’uscita è intervenuta la Conferenza Episcopale Italiana che ha giudicato e attaccato ingiustamente il film, definendolo scabroso solo perché si parla di sesso e perché i due protagonisti (a volte) fanno uso di droghe. Per fortuna, quello che è accaduto, ha regalato alla pellicola la giusta visibilità e pian piano Weekend si è imposto anche fra i botteghini del nostro paese. Ad esempio, una volta che è stato proiettato a Roma al cinema Quattro Fontane ha totalizzato ben 16 mila euro di incassi. Successivamente, il film ha trovato spazio anche nel circuito di Napoli e Firenze.
Quando si tratta di storie così potenti c’è sempre il rischio di ricevere attacchi di questo tipo. Il parere su Weekend da parte della stampa specializzata è comunque stato unanime. Il 95% delle recensioni, infatti, sono tutte positive. Si è premiata l’audacia del racconto, si sono lodato i due attori che sono in stato di grazia, e si è apprezzato il fatto di ritrarre l’ambiente LGBT senza lustrini e falsi perbenismi, focalizzando l’attenzione sull’umanità dei personaggi. 10 anni dopo, insieme ad altri titoli di genere, resta un film assai tipico per la cinematografia arcobaleno.
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