State ancora aspettando il sequel di Chiamami col tuo nome? Non demordete, la possibilità è ancora dietro l’angolo. Parola di Luca Guadagnino.
Il regista palermitano – fresco di premiere a Venezia ’79 del suo ultimo lungometraggio Bones and All (di cui potete leggere la nostra recensione in anteprima qui), in arrivo nelle sale il prossimo 23 Novembre e già amatissimo da pubblico e critica – sta ancora prendendo in considerazione di realizzare un sequel del suo celebre capolavoro del 2017. Anche se ci tiene a sottolineare che “sequel” non è la parola esatta. “Quella di sequel è un concetto tutto americano” ha detto in una recente intervista al Telluride Film Festival, definendo ancora una volta i due film come un “ciclo”: “Si tratta piuttosto delle cronache di Elio, le cronache di un ragazzo che diventa un uomo. È qualcosa che voglio fare“.
Il secondo capitolo rivedrebbe di nuovo l’amatissimo Timothée Chalamet nel ruolo di Elio, diciassettenne che durante un estate del 1983 tra le campagne del Nord Italia, si innamora e fa spezzare il cuore dal bel Oliver (Armie Hammer): “Penso che abbiamo entrambi la sensazione di poter lavorare insieme alla cosa giusta” ha detto Guadagnino parlando dell’attore “Sin dall’inizio con Timothée, ha reso chiaro di farmi sentire come se appartenessi a quel gruppo di persone, dove nulla di quello che avrei fatto sarebbe stato brutto, e se avessi avuto ogni tipo di insicurezza ne avrei potuto parlare con lui e mi avrebbe confortato. C’è questo canale sicuro che condividiamo senza giudizio”.
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Non è la prima volta che Guadagnino accenna alla possibilità di riprendere in mano la storia: nel 2018 aveva parlato di un sequel ambientato nel 1989 a Parigi, anticipando una scena d’apertura che avrebbe ripreso il noto finale del primo capitolo, con Elio che piange davanti il caminetto acceso: “Ci chiediamo se siamo ancora dove l’abbiamo lasciato? Davanti il caminetto? No: piange perché sta guardando il finale di uno dei film più belli degli anni ’80, il capolavoro di Paul Vecchiali “Once More“. Sempre durante il lockdown del 2020, Guadagnino dichiarò di voler lavorare ad una trasposizione cinematografica di Find Me, secondo romanzo scritto da André Aciman lo stesso anno, e di aver già trovato un nuovo sceneggiatore a sostituire il premio Oscar James Ivory (dichiaratosi non più interessato alla storia).
Tuttavia la genesi del film ha subito un brusco cambio di rotta, soprattutto dopo le accuse dell’attore Armie Hammer nel 2021: accusato da innumerevoli donne di abusi sessuali e psicologici – con tanto di messaggi a sfondo cannibalistico che hanno fatto il giro del web – allontanandolo da ogni progetto in lavorazione (in seguito si cominciò a speculare che lo stesso Bones and All fosse ispirato dalll’intera brutta vicenda di Hammer, ma Guadagnino non ha esitato a smentire: “Questo progetto – che è tratto da un libro famoso – è stato in fase di sviluppo molti anni prima che Dave Kejganich me lo mostrasse nel 2020″ disse Guadagnino a Deadline “Qualsiasi allusione ad altri fatti esiste soltanto all’interno dei social media, con i quali io non ho niente a che fare. La relazione con questi rastrellamenti digitali ed il nostro desiderio di fare il film è inesistente, e dovrebbe essere accolto con un’alzata di spalle. Preferirei parlare di quello che il film ha da dire, piuttosto che di cose che non hanno niente a che vedere con esso“).
Sempre nel 2021, Guadagnino dichiarò che il film sarebbe stato al momento messo in sospeso, spiegando di volersi dedicare ad altri progetti e che al momento non ci fossero condizioni adatte per il set.
Ma oggi una luce di speranza si riaccende e chissà forse prima o poi avremo modo di rivedere Elio sul grande schermo e (ri) immergerci nel suo mondo.
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