Cosa ci faceva Tata Francesca con Blanco in mutande a un party, mentre fomentava il clamoroso sciopero che sta bloccando Hollwyood? La pazza, sguaiata e procace Francesca Carace se ne stava in Puglia a bere drink con Blanco che si era presentato in mutande a un fashion party tra i trulli, e nei paraggi si aggirava anche Kim Kardashian. È una storia vera, lo giuro.
Avete detto sciopero di lavoratori?
Non accadeva dai tempi di Reagan che Hollwyood fosse messa in ginocchio da uno sciopero. E se circa sessant’anni fa l’oggetto del contendere era quello dei diritti tv, oggi è sempre la tecnologia il motivo della protesta. Attori e sceneggiatori chiedono una ri-contrattazione salariale minima per ciò che riguarda i diritti di distribuzione delle piattaforme di streaming e chiedono una tutela dall’arrembante intelligenza artificiale. A proposito dell’AI, i lavoratori di Hollywwod temono che presto, troppo presto, la tecnologia della intelligenza artificiale possa facilmente togliere lavoro sia agli sceneggiatori, sia agli attori. Questi ultimi chiedono che venga normata, con definizione di adeguati e congrui tariffari per i diritti di sfruttamento, la riproduzione digitale di voce e corpo degli attori. Insomma, se qualcuno vuole sfruttare voce, corpo, volto eccetera di Leonardo o Scarlett, sia scritto oggi come e quanto Leonardo e Scarlett debbano essere pagati.
Da celeberrime star come Meryl Streep, Jennifer Lawrence e Matt Damon a sconosciuti sceneggiatori, la partecipazione allo sciopero indetto a Hollywwod è clamorosa. L’industria più popolare e influente del globo è in ginocchio. Per colpa della tata!
Una delle promotrici più agguerrite della protesta è infatti l’attrice Fran Drescher, meglio nota in Italia come tata Francesca, protagonista della sitcom cult negli anni 2000 dal titolo italiano “La Tata”, amatissima da noi tuttə, soprattutto per i tratti sguaiatamente queer del personaggio Francesca Carace.
Fran Drescher è l’attuale leader del sindacato che rappresenta 160.000 attori del cinema e della televisione. Da tempo le sue simpatie anticapitaliste sono note. Tuttavia proprio nei giorni in cui la trattativa tra i sindacati che tutelano gli interessi dei lavoratori di Hollywood e gli Studios erano incardinate sull’ipotesi di andare allo scontro e passare alla fase sciopero totale, ecco che Fran Drescher accetta l’invito di Dolce e Gabbana per una sfilata di alta moda tra i trulli di Puglia. Ma perché viene invitata?
Si dice che Gabbana e Dolce siano fan di tata Francesca, ma la verità potrebbe essere anche strategica. Fran Drescher, grazie anche alla sua posizione di leader sindacale, è una networker assai performante tra le ricche fronde di gente del cinema di Los Angeles e New York. Ella è in grado di influire assai presso ricche signore americane che potrebbero essere facilmente convinte a comprare, per qualche decina di migliaia di euro, un abito di alta moda firmato da Domenico e Stefano. Insomma, Fran Drescher è una influencer nel senso vero del termine, mica una chiaraferragni qualsiasi.
Peccato però che mentre tata Francesca faceva la comunista (si fa per dire) per difendere i lavoratori, se la spassasse alla sfilata e al party di Gabbana e Dolce tra i trulli di Puglia. Lo stesso party dove Blanco si è presentato (pagato) in abito da sera nero che consisteva in mutande e canotta (un’idea di chi? ne parlerò nel prossimo articolo, noi che sulle mutande di Blanco abbiamo fatto la storia). Lo stesso party a cui era invitata anche Kim Kardashian (che come ha detto nella serie The Kardashian di Disney+ ama la moda di DG sopra ogni altra firma).
La questione ha destato polemiche a Hollywood. Ma come?
Questa (la tata) fa tanto la sindacalista per difendere i lavoratori e poi, al culmine della trattativa, se ne va a spassarsela tra milionari che comprano vestiti costosi e giovani cantanti smutandati a pagamento?
Il sindacato ha difeso Drescher, affermando che era lì per lavorare e che partecipava alle trattative quotidiane tramite videoconferenza (fonte: i giornali seri)
Dunque, riassumendo, la scena è questa.
Siamo in una masseria pugliese (Borgo Egnazia, la stessa amata da Meloni). C’è Blanco che canta innamorato con il pacco al vento, poi c’è Kim Kardashian che gioca a fare la creative director di DG, nell’aria profumo di rosmarino, le bougainvillea arrampicate sui trulli si accendono violacee sotto i fari del fashion show. Una marea di modelle e modelli si aggira tra vip d’ogni sorta e d’ogni mondo. Piovono bicchieri con cocktail dai profumi estasianti, un sacco di bicchieri, alcol a manetta, molto divertimento, deliziosi panzerottini fritti caldi caldi serviti al passaggio da aitanti giovanotti locali. Ecco, in un angolo c’è Tata Francesca, con il computer sulle ginocchia. Alza il pugno in aria, lotta per i lavoratori, a qualcuno con cui sta facendo una videochiamata hollywoodiana grida “Sono qui per lavorare!”.
Michelangelo, mettimi le ali.
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