43 anni fa veniva assassinato Harvey Milk

Il 27 novembre del 1978, ovvero appena undici mesi dopo aver fatto la storia entrando in consiglio comunale a San Francisco, Harvey Milk veniva ucciso da Dan White.

harvey milk
2 min. di lettura

L’8 gennaio del 1978 Harvey Milk scriveva un pezzo di storia politica d’America, diventando il primo componente delle istituzioni statunitensi apertamente gay, 4 anni dopo Kathy Kozachenko, prima persona dichiaratamente LGBT ad essere eletta ad una carica pubblica d’America, nel consiglio comunale di Anna Arbor, Michigan. Il 27 novembre del 1978, ovvero 43 anni fa oggi, Harvey Milk veniva assassinato.

Poco meno di un anno prima Milk giurava come consigliere comunale di San Francisco, dopo 3 candidature andate a vuoto. Alla quarta, Milk riuscì nell’impresa, dichiarando da subito guerra alla tristemente celebre Proposition 6, che avrebbe permesso il licenziamento degli insegnanti dichiaratamente gay in base alla loro identità sessuale. Il “sindaco di Castro Street”, come Milk venne ribattezzato, rimase in carica solo 11 mesi, perché il 27 novembre del 1978 venne assassinato all’interno del Municipio insieme al sindaco di San Francisco, George Moscone, dall’ex consigliere comunale Dan White, pochi giorni prima dimissionario a seguito dell’entrata in vigore di una proposta di legge sui diritti dei gay.

Il sindaco aveva deciso di non riconfermarlo. White si presentò in municipio con una pistola e 10 caricatori in tasca. Provò a far cambiare idea al primo cittadino. Dinanzi al secco rifiuto di una riconferma, lo uccise. Successivamente andò da Milk, lo invitò nel suo studio e gli sparò tre colpi di pistola, uno alla mano destra e due al petto. Con Milk a terra, lo finì con due colpi in testa. Quella sera oltre 30.000 persone scesero in strada spontaneamente, con un lume di candela tra le mani, in memoria del consigliere Harvey Milk e del sindaco George Moscone. White fu riconosciuto colpevole di omicidio volontario, con l’attenuante della seminfermità mentale, e condannato a sette anni e otto mesi di prigione. Scarcerato nel 1984, si suicidò nel 1985 nel garage della casa di sua moglie, asfissiandosi coi gas di scarico.

Passati 43 anni, Harvey Milk è diventato un volto simbolo dei diritti, un vero e proprio martire della comunità LGBT, che pagò con la propria vita le proprie battaglie. Nel 2009 il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha conferito alla memoria di Milk la Presidential Medal of Freedom, per il suo contributo al movimento per i diritti LGBT. Si tratta della massima decorazione degli Stati Uniti. Nel 2018 il Terminal 1 dell’aeroporto di San Francisco è stato intitolato ad Harvey Milk. Nel 2009 Sean Penn ha vinto il suo secondo Oscar dopo averlo magistralmente interpretato nel capolavoro di Gus Van Sant.

Indimenticabile il suo discorso della speranza. “Il mio nome è Harvey Milk e sono qui per reclutarvi tutti”.

 

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