Il Parlamento Europeo ha appena approvato una risoluzione di condnna nei confronti della Lituania, rea di avere a sua volta approvato una norma che criminalizza l’informazione pubblica sull’omosessualità se accesibile ad un pubblico di monorenni. Il provvedimento è stato ritenuto omofobo da parte della stragrande maggioranza dell forze politiche rappresentate a Strasburgo ed è stato chiesto alla Lituania di ritirarlo prima dell’entrata in vigore prevista per il prossimo marzo.
"La legge lituana – spiega Sergio Rovasio, presidente di Certi Diritti – mira a proibire l’accesso da parte dei minori di 18 anni ad ogni informazione, film, libro, che tratti dell’omosessualità in modo positivo, accomunando l’omosessualità alla necrofilia, alle immagini di corpi mutilati e morti o che incoraggiano al suicidio ed all’auto-mutilazione".
La risoluzione di Strasburgo si basa sul progetto redatto da Ottavio Marzocchi, responsabile per gli affari europei di Certi Diritti, funzionario del gruppo ALDE e membro dell’intergruppo lgbt e successivamente negoziato con gli altri gruppi politici.
"Certi Diritti si felicita per l’approvazione della risoluzione ed in particolare per l’appoggio alla risoluzione da parte di una gran parte dei deputati del PPE – continua Rovasio – mentre la delegazione Pdl al PE votava contro la risoluzione per coprire l’omofobia in Lituania, come fa anche in Italia non condannando con prese di posizioni pubbliche da parte di alcun Ministro del governo ed in alcun modo gli attacchi omofobici avvenuti in Italia".
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