76enne presidente della Repubblica Ceca, Miloš Zeman ha dato il proprio sostegno all’Ungheria dinanzi all’omofoba legge contro la propaganda LGBT e insultato le persone transgender.
Intervistato dalla CNN, Zeman ha difeso Victor Orban, prima di attaccare in modo indecente: “Non vedo ragioni per non essere d’accordo con lui. Posso capire i gay, le lesbiche e così via. Ma sapete cosa non capisco affatto? Queste persone transgender! Se ti sottoponi a un’operazione di cambio di sesso commetti sostanzialmente un reato di autolesionismo. Ogni intervento chirurgico è un rischio e queste persone transgender per me sono disgustose“.
Le parole di Zeman seguono quelle di Gitanas Nausėda, presidente lituano che la scorsa settimana si è schierato al fianco dell’Ungheria di Orban, mentre 15 premier, Draghi in testa, hanno ufficialmente criticato la nuova legge ungherese contro la ‘propaganda LGBT’, chiedendone il ritiro e/o sanzioni da parte dell’Europa.
Un rapporto dell’UE del 2020 ha rilevato che le persone trans nella Repubblica ceca devono sottoporsi alla sterilizzazione per poter effettuare la transizione. La posizione presa dal presidente Zeman ha giustamente allarmato le organizzazioni LGBTQ del Paese. Parlando con l’Indipendent, Daniel Zikmund della Prague Pride Association, ha affermato che le dichiarazioni di Miloš preoccupano la comunità LGBTQ.
“Sebbene la maggioranza della popolazione ceca sostenga la parità di diritti per le persone LGBT+, le persone transgender rimangono il gruppo più discriminato”. “E solo poche settimane fa una coppia gay è stata apertamente aggredita a Praga. Questo è preoccupante da vedere”.
ILGA-Europe ha invece espresso preoccupazione per il fatto che la Repubblica Ceca potrebbe presto seguire la scia dei Paesi vicini come Polonia e Ungheria nell’introdurre leggi illiberali.
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Questo è il risultato di aver fatto entrare nell'Unione Europea i Paesi dell'ex blocco sovietico in chiave anti-Russia e pro-Nato. Ora ci ritroviamo pieni zeppi di nazioni che non sanno cosa siano la democrazia né il rispetto dei diritti umani. Bello schifo! E l'aspetto ancora più inquietante per noi è che la destra italiana (in largo vantaggio nei sondaggi) ha questi personaggi come modello politico-socio-culturale di riferimento, non certo i paesi avanzati del nord Europa.
Mala tempora currunt! La cosiddetta " brexit" mi suona come un inizio della disgregazione della UE . Purtroppo sin dall'inizio non è stata mai un'unione politica ma , dai trattati di Roma in poi , solo una unione economica e monetaria .Amen!