«Detesto la parola “sveltina” – mi ha detto un amico quando l’ho usata con nonchalance parlando di un tipo che mi ero fatto la notte prima – E’ così disumanizzante, e implica un inganno».
Mi ha preso in contropiede; in fin dei conti, una “sveltina” è il modo più facile per descrivere un rapporto occasionale. “Partner sessuale di breve durata” è un espressione che difficile da pronunciare con scioltezza; “il tipo con cui esco” si riferisce a qualcuno con cui vai la cinema o a cena, non al fatto di andare a casa di uno sconosciuto e finire a letto nei primi cinque minuti. E “amante” implica una relazione a lungo termine, non una scopata con un tipo disponibile. Ergo, “sveltina”.
A dire il vero, è una parola spesso usata con un sottinteso di contenuti spregevoli. Ed è frequente nello slang dei prostituti, e la cosa può sembrare una sorta di marchio negativo, ma è così “gaya”, e nessuno sembra accorgersene. Alcuni uomini che detestano il termine ingannevole di “sveltina”, non avrebbero però nessun problema a mentire sulla loro età o sulla dimensione del pisello in un annuncio pubblico.
Ciò che apparentemente divide le persone rispetto alla parola “sveltina” è la leggerezza nello scopare, l’idea che alcuni maschi gay facciano sesso con uomini appena conosciuti, non sapendo nulla di loro, e senza alcuna intenzione, almeno non necessariamente, di vederli un’altra volta. Non è così che si suppone debba essere il sesso, ci dicono. La norma etero ci avvisa che il sesso è un’espressione di amore e dovrebbe essere riservato a qualcuno di speciale, non per quel tipo fuori del bar poco dopo la chiusura del locale.
Io penso che la maggior parte di noi concordi sul fatto che il sesso all’interno di una relazione di lunga durata è meraviglioso, forse il massimo che si possa desiderare. Una cena seduti preparata da un grande chef è meglio del fast food, ma questo non significa che non ci siano momenti di fame in cui un enorme hamburger infilato di fretta in bocca è quanto di più appetitoso si possa immaginare.
I ragazzi che si fanno le sveltine dovrebbero tenere in mente che un partner sessuale occasionale è solo quello: occasionale. E’ una occasione da esplorare, forse anche per fingere. Il termine inglese per “sveltina” è “trick” che indica anche il risultato convincente del trucco di un mago, e per una varietà di ragioni, molti ragazzi amano dedicarsi a una sorta di frivola invenzione autobiografica.
Quindi, è bene mettere in opera alcune mosse difensive. Se invitate uno sconosciuto a casa vostra per far sesso, non sarebbe male assicurarsi che tutti gli oggetti di valore facilmente prelevabili siano nascosti, anche se è probabile che la vostra fiducia venga ripagata. Allo stesso modo, se permettete a uno sconosciuto di entrare nel vostro cuore, è bene assicurarvi che non ci sia niente di prezioso da rubare.
Forse è triste – ma vero – che alcuni uomini direbbero di tutto mentre fanno l’amore, incluso “ti amo” o la sua variante di minor rilevanza, “Devi darmi il tuo numero di telefono in modo che possa rivederti”. Se siete alle vostre prime esperienze sessuali con gli uomini, tenete presente che queste dichiarazioni di amore potrebbero non durare fino al mattino successivo, e che il numero di telefono che gli date potrebbe aggiungersi a una pila di altri numeri mai utilizzati.
Questo certamente è uno dei motivi per cui le sveltine hanno una cattiva reputazione, ma se vi mettete nell’ordine di idee che si tratta di un passatempo piacevole (anche se il cielo sa che è molto più di questo), ciò rende gli inevitabili rifiuti e delusioni più facili da sopportare. E chissà, la prossima volta potreste essere voi a non telefonare mai; cercate solo di non ferire facendolo, d’accordo? E tenete presente che la sincerità non ferisce mai, almeno non veramente.
Le sveltine sono un’istituzione che, se praticata con consapevolezza e uno spirito non compulsivo, può procurarvi tanta gioia e l’opportunità di imparare molte cose di voi stessi e degli altri. E sì, anche il più casuale dei rimorchiaggi può portare al Grande Amore. Come mi ha raccontato un ragazzo: «Certo, mi faccio qualche sveltina. Le considero come i colloqui di lavoro, esamino i ragazzi per assumerli come “marito”». E un libro recente afferma “L’uomo giusto è lì fuori”. Ma, come alcuni di noi sottolineano con gratitudine, ora stiamo parlando dell’uomo al momento giusto, e non c’è assolutamente niente di sbagliato in questo.
di Simon Shephard – Gay.com UK
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