Un raggruppamento di nazioni dell’Africa spera di rovesciare il voto con il quale l’Onu ha nominato un inviato per i diritti LGBT. A settembre il professor Vititi Muntarbhorn è stato nominato dal Consiglio internazionale per i diritti dell’Onu come inviato per indagare sui crimini compiuti contro le persone LGBT nel continente africano. La decisione ha visto però il rifiuto delle nazioni africane e dei Paesi a maggioranza islamica.
In particolare il Gruppo africano, un settore regionale dell’Onu, ha presentato una risoluzione per prevenire l’attività del commissario. Le 54 nazioni hanno preparato un documento in cui si chiede di dare la priorità ad altre questioni più urgenti come il razzismo o lo sviluppo economico.
Per il gruppo delle nazioni africane, l’orientamento sessuale e l’identità di genere non devono essere considerate delle priorità dall’Onu. Dei 76 Paesi del mondo in cui è illegale nascere gay, 33 sono in Africa.
Va sottolineato che è stato sotto la presidenza Obama che sono state introdotte le politiche a favore delle minoranze LGBT come politica ufficiale dell’Onu.
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