Sanremo 2020 verrà ricordato anche, se non soprattutto, per Achille Lauro, campione di trasformismo, con 5 look che hanno terremotato l’Ariston nelle 5 serate in cui ha cantato. Sanremo 2021 vedrà Achille Lauro tornare al Festival ma in qualità di ‘battitore libero’. Nessun brano in gara bensì 5 quadri da realizzare a proprio piacimento, che certamente faranno parlare, raccoglieranno consensi e critiche. Intervistato da Ernesto Assante per LaRepubblica, Lauro ha voluto ringraziare colui che per primo, almeno in Italia, ha saputo osare sul palco, abbattendo quella mascolinità tossica tanto battuta in decenni di show business. Renato Zero.
Renato Zero è un’icona italiana, ha fregato tutti di trent’anni, noi non ci siamo inventati niente. E non è nemmeno vero che parlava a un pubblico diverso dal mio, parlava agli stessi ma trent’anni prima. Adesso è più facile, quando lo faceva lui era un periodo storico molto diverso, un’Italia molto più tradizionale di quella di oggi, era un emblema di libertà di espressione, di libertà sessuale. Io sono fortunato, nel 2020 incarno qualcosa che le persone sentono, l’esigenza di esprimere se stessi e di avere qualcuno che li rappresenti.
E pensare che Renato Zero, solo pochi mesi fa, aveva duramente attaccato Achille, con queste criticate parole: “Lui riesce ad affermarsi con poca spesa, io mi sono fatto un mazzo così, ma lungi da me giudicare. Io amo tutti quelli che fanno questo lavoro a patto che non prendano per il cu*o il pubblico. Quando ho iniziato io dovevano sgomberare le piste dei locali, non c’erano palcoscenici. Sfollavano la pista da ballo e io cantavo con solo un revox, nella mia nudità coperta di piume. Non giocavo a fare il clown della situazione, io cantavo le problematiche della periferia, della borgata della gente emarginata“.
Differenza di stile, probabilmente. Da una parte la doverosa celebrazione, dall’altra un profondo risentimento. “Siamo figli di una generazione oppressa da politiche xenofobe e razziste. Costretti a scendere in piazza per ricordare al mondo di essere ‘umani’. Figli di una generazione stuprata nella dignità e violentata nella libertà. Ma noi liberi”, ha scritto Lauro sui social, definitosi “un uomo, una donna. Siamo tutto e siamo il nulla“. Un vero e proprio messaggio politico rivolto ai giovani di oggi.
© Riproduzione RiservataAl di là degli schieramenti, non la politica intesa come partiti o governo, ma la politica della vita. Prendere posizione pubblicamente, rappresentare qualcosa che vada oltre il senso comune, un ideale forse. È un momento in cui credo ci sia bisogno di questo. Anche Thoiry era politica, mettere la musica in piazza, per strada, a Milano, dimostrare che i giovani esistono e che possono fare cose come quella, in un momento in cui sembrano particolarmente lontani dalla politica, è un messaggio forte. Arrivare a dire ‘io esisto per come sono’ non è scontato nell’Italia di oggi. E mi interessa che quello che dico sia chiaro, anche nel modo in cui mi vesto, indossando capi di abbigliamento femminili, truccandomi, ribadendo che maschilismo e omofobia non fanno parte del mio universo, è il mio modo di dissentire e ribadire che alcune convenzioni dalle quali si generano discriminazione e violenza andrebbero eliminate per sempre.
be la moda e il portamento dell’artista fa tanto è i cambiamenti in questo periodo storico moderno senza pregiudizio.nei tempi di renato zero erano tabù e tanto criticato anche per la sessualità , be anche ora ma molto meno. Achille Lauro ha fatto bene , un ribaltamento al palinsesto , visto che loro sono ancora retorici.