Milano – È accaduto la sera di venerdì scorso, il primo dell’anno, all’estrema periferia della città, nell’ultimo tratto di viale Monza, ma lo apprendiamo soltanto oggi dal Corriere della Sera. Qualcuno stava proprio festeggiando alla grande il nuovo anno, erano addirittura in sei (tutti stranieri) e alcuni di loro apparivano alterati da alcol o sostanze. Fatto sta che erano così presi e coinvolti nella passione, che non si sono accorti dell’incendio che stava divampando nel palazzo, proprio nell’appartamento al piano di sotto. Non hanno sentito le sirene dell’arrivo dei vigili del fuoco, l’odore del fumo, il trambusto, niente di niente.
“Così quando i pompieri, per precauzione e per verifica su eventuali danni, hanno bussato alla porta, li hanno più o meno interrotti nel pieno del loro intrattenimento. Accoppiamento di gruppo, tra soli uomini, cinque intorno a un letto più il sesto che s’è momentaneamente allontanato per aprire la porta”.
“L’incendio s’è risolto senza grosse preoccupazioni – prosegue il Corriere – C’era però fumo nelle scale, che rischiava di infilarsi sotto le porte delle altre case. E poi ci sono le procedure di sicurezza, così i vigili del fuoco (come si fa di norma per un incendio in un caseggiato) hanno controllato anche altre abitazioni per assicurarsi che non ci fosse nessuno in pericolo. Là sopra, però, di un eventuale rischio nessuno s’era reso conto. È un piccolo appartamento e, in quanto tale, non è l’ideale per garantire la privacy. La porta d’ingresso, in quelle vecchie case, si apre proprio sull’unico ambiente che fa da cucina, soggiorno e stanza da letto. Un posto in cui cinque corpi si notano, dietro chi arriva ad aprire (appena coperto) chiedendo: «Cosa succede?»”
Nessuna denuncia, ovviamente. Ognuno in casa propria ha il diritto di fare ciò che vuole e la privacy è sacrosanta. Forse soltanto un po’ d’imbarazzo da parte di tutti. E chissà se, oltre all’incendio, i pompieri sono riusciti a spegnere anche la passione dei sei?
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