Sono passati venticinque anni da uno degli eventi che ha sconvolto la moda italiana: l’omicidio di Gianni Versace. E, venticinque anni dopo, ci lascia un altro protagonista di quella tragica vicenda. Antonio d’Amico, stilista, designer, ex-modello e compagno di Gianni Versace, è morto all’età di 63 anni, dopo aver combattuto a lungo una malattia, a Manerba del Garda, dove si era ritirato a vivere con il compagno con cui aveva ritrovato l’amore negli ultimi anni.
Certo, venticinque anni passati nel ricordo di uno dei più grandi stilisti italiani, che ha rivoluzionato l’immagine dell’alta moda italiana nel mondo e che, come ha spesso affermato, è stato il più grande amore della sua vita. Era sotto gli occhi di tutti, da quando i due si incontrarono nel 1982 durante uno spettacolo alla Scala di Milano, per cui Versace aveva curato i costumi. Un colpo di fulmine durato quindici anni, tra alti e bassi, tra lusso sfrenato, feste, amicizie importanti e una vita da sogno divisa tra Milano e Miami, negli Stati Uniti.
Antonio d’Amico condivideva con il compagno la passione per la moda, e durante la loro relazione ha curato due linee per la casa Versace: Versace Sport e Istante. Gianni Versace, dalla realtà più rurale di Reggio Calabria, dove era nato, era riuscito a rendere l’alta moda più colorata e brillante, portando i colori del Mediterraneo in tutto il mondo e inventando il concetto delle top-model, che vestivano le sue sfilate dietro cachet stellari. In poco tempo era diventato un marchio riconosciuto dalle più grandi celebrità, da Elton John alla principessa Diana, che con Gianni ha condiviso lo stesso destino.
Dietro il lusso e l’oro, tuttavia, come in tutte le grandi famiglie, le ombre non mancavano. Negli anni, dopo la tragica scomparsa dello stilista-genio, Antonio d’Amico è tornato più volte a parlare di come tra lui e la famiglia Versace non scorresse buon sangue. In particolare con la sorella, Donatella, che, stando alle sue dichiarazioni, avrebbe sempre serbato un certo astio nei suoi confronti.
Il 15 luglio del 1997 un colpo di pistola mise fine alla parabola di Gianni Versace, alla sua vita e alla sua storia d’amore con Antonio d’Amico. I gossip degli ambienti più alti vedevano Gianni, negli ultimi tempi, intrattenersi con storie casuali fuori dalla relazione, ma il loro amore era innegabile. Prima coppia italiana dell’alta moda, tra l’altro, a fare coming out e vivere apertamente la loro relazione in un tempo in cui parlarne non era così facile, tantomeno viverlo.
Sulle scale della villa di Miami, sulla Ocean Drive, che avevano acquistato insieme, è stato Antonio d’Amico il primo a vedere il corpo di Gianni Versace e a chiamare i soccorsi. Lo stilista morì poche ore dopo, l’assassino – il serial killer già ricercato Andrew Cunanan – trovato suicida dopo un mese dall’FBI. Tanti misteri aleggiano attorno all’omicidio, dalla mancanza di un vero movente di Cunanan fino al sospetto che in realtà vi si celasse dietro la mano della mafia.
Un mistero irrisolto che si protrae ancora oggi, come per molti anni si è speculato sulle vicende di Antonio d’Amico con la famiglia Versace dopo la morte dello stilista. Nel testamento, redatto quando Gianni Versace aveva affrontato un tumore all’orecchio, lo stilista aveva lasciato al compagno un vitalizio mensile di 50 milioni delle vecchie lire. Quei soldi però, c’è chi dice vennero liquidati in una sola volta, o che il designer non li accettò, o che la famiglia, in particolare i fratelli Donatella e Santo, si opposero al testamento.
Fatto sta che d’Amico aprì una sua casa di moda con studio e showroom a Milano – se con l’eredità o con i suoi risparmi, come ha dichiarato, non è dato saperlo per certo –, supportata anche da amici importanti come Elton John. Questa, però, fallì dopo tre anni per problemi finanziari. Altre voci vedono d’Amico allontanarsi del tutto anche dalle proprietà che erano state acquistate con Gianni Versace, case e ville di cui non volle più sapere nulla dopo che Santo e Donatella passarono a capo della casa di moda.
Il fatto che tra d’Amico e i fratelli Versace ci fossero dei dissidi non è mai stato veramente smentito da entrambe le parti, ma cosa in realtà sia successo sarà difficile da scoprire. Certo è che quella di Gianni Versace e Antonio d’Amico è stata una lunga e intensa passione che ha segnato le loro vite. Ora ricongiunte in quell’aldilà indefinibile a cui tutti siamo destinati.
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