“L’amore che finisce e l’amore che sboccia, tanta fragilità e poca rabbia”.
Per molt*, ascoltare il suo “Rumore” è come guardarsi dentro. Ariete è un’artista capace di penetrare nel cuore della sua generazione, toccando sentimenti universali e comunicando esperienze che risuonano con quelle di tantissim*, senza mai distorcerne l’autenticità.
Talvolta meme vivente, talvolta poeta moderna – o forse sempre, contemporaneamente, entrambe –, nel suo nuovo album “La Notte”, in uscita domani 22 settembre, l’icona della Gen Z invita l* su* fan fan a partecipare a un percorso emotivo a tratti doloroso, a tratti celebrativo.
Quell* stess* fan con cui Arianna del Giaccio – aka Ariete – ama condividere ogni tappa del suo percorso nell’esplorare e sperimentare con il proprio sound.
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Percorso che l’ha resa oggi un’artista sempre più completa dal primo debutto, tre anni fa, con L’ultima notte, colonna sonora della serie Netflix Summertime. Fino al terrificante palco di Sanremo.
“Quella di quest’anno è stata la prima non solo per me, anche per la mia squadra: ci stava non sentirsi a proprio agio, ci stavano gli scivoloni. – racconta Ariete in un’intervista a Vanity Fair – Ma quando si cade dalla bicicletta, bisogna poi decidere di risalire. Faccio tesoro dell’esperienza, nel bene e nel male. E mi tengo il buono, per esempio il fatto di non aver mai avuto una risonanza simile”.
Il tutto, mantenendo la propria genuinità, senza cedere all’allettante prospettiva di qualche palco in più a costo di sacrificare quell’essenza che la lega così profondamente a chi la segue. Tanto che in molt* si stupiscono nel vedere un’artista così giovane maturare in così poco tempo.
Ariete è reale e tangibile, e trasmette nella propria arte né più e né meno che la verità di un’intera generazione “senza badare alle logiche della discografia e del business e senza fare la conta dei pezzi up e dei pezzi down”.
Tre i brani a cui l’artista sceglie di dare una particolare attenzione: Rumore, Caramelle e La Notte. Un carosello di esperienze, tutte accomunate da quell’unico elemento che sembra ispirare maggiormente Ariete, ovvero proprio, la notte stessa.
«Mi serviva una canzone fil rouge, e infatti l’ho scritta dopo tutte le altre dieci, quando mi sono accorta che la notte era sempre lì sullo sfondo, però non raccontavo mai che cosa fosse per me».
E proprio alla notte – “è il momento in cui penso a mia mamma, è il tempo in cui mi piace uscire e camminare al buio” – Ariete si ricollega per aprire una finestra sulla parte più intima di sé, il rapporto con la sua famiglia.
«Sono andata via di casa a 18 anni, in pieno Covid, mentre i miei genitori si separavano. Non ho un legame esagerato con loro, ma lo dico senza rancore, con serenità: dovevano concentrarsi su mio fratello, più piccolo di me, che stava molto male.
Ha avuto problemi clinici gravi, fino alla scoperta di essere trans e alla scelta di un percorso di transizione. Ora sta meglio, ma si porta comunque dietro gli strascichi della sua malattia e vive con mia madre. Ho preso da poco la patente, e raggiungerli ad Anzio non è sempre facile. Nella notte mi dico: “Vacci, Ari!”».
Poi, una riflessione sull’attuale panorama musicale italiano, dove Ariete tenta di portare un cambio di paradigma rispetto a quei retaggi che impongono alla donna di esibirsi sempre “in tacchi a spillo e vestitini”.
Ariete non ha paura di spostare l’attenzione dagli elementi superficiali al cuore più profondo della propria arte, chiedendo a chi l’ascolta di mettere da parte le congetture ed ascoltare un punto di vista diverso. Per questo non si sente del tutto accettata, bensì “compresa”.
“Sarebbe importante prendere alcuni sessantenni, persino cinquantenni, e rimetterli sui banchi per insegnare loro la vita: sono troppo distanti da questo mondo, lo scollamento è esagerato. Penso a coloro che ancora non sono inclusivi. Io sono LGBTQ+ e faccio il mio da sempre, lotto, scrivo testi d’amore in cui mi rivolgo a una ragazza. Ma non basta per abbattere queste barriere”.
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Ariete – La Notte – tracklist
COSE IN COMUNE
CARAMELLE
UN’ALTRA ORA
RUMORE
DORMIVEGLIA
LE COSE CHE HO FATTO PER PIACERTI
QUATTRO INVERNI
NULLA ft. chiello
NOSTALGIA
MARE DI GUAI
LA NOTTE