Un uomo di 65 anni ha scritto una straziante lettera alla psicoterapeuta americana Lori Gottlieb di The Atlantic, confessando che morirà portandosi nella tomba un pesantissimo segreto. La sua omosessualità, mai confessata.
Sono un uomo di 65 anni, sono gay ma non l’ho mai detto a nessuno. Ho passato la vita a fingere. I miei amici probabilmente sospettano che io sia gay, ma non ne abbiamo mai discusso. Scherzo sempre sul fatto che non trovo mai la ragazza giusta e su come ami viaggiare, in modo da non potermi sistemare. Mi sono segretamente innamorato di amici uomini nel corso degli anni, ma non gliel’ho mai detto, poiché sono eterosessuali e di solito vivono una relazione. Alla fine riesco a superare queste cotte e restiamo buoni amici, senza che io abbia mai detto nulla. Ora sono di nuovo infatuato, questa volta del mio capo. Adoro la sua intelligenza, l’arguzia e l’interesse per la vita. È separato dalla sua compagna. Penso a lui costantemente, anche quando provo a tenermi occupato con hobby e amici. Non voglio discutere dei miei sentimenti con lui, perché non voglio metterlo in una posizione difficile o mettere a repentaglio la nostra amicizia. Se non dico nulla, questo sentimento alla fine si placherà e lui non lo saprà mai e rimarremo amici. Probabilmente porterò il segreto della mia omosessualità nella tomba e tutti penseranno che fossi un bravo ragazzo. Ma mi fa male il cuore. Ho fatto finta per così tanto tempo. Inoltre, quali benefici porterebbe al mio capo, alla mia anziana madre o i miei amici, conoscere la verità?
Una lettera lancinante, che trasuda dolore e rabbia per una verità che proprio non riesce ad emergere, sotterrata da chissà quante paure. Lori Gottlieb gli ha risposto con dolcezza, sottolineando come “il dolore che stai vivendo è il dolore di un sé incarcerato, un sé che è stato tenuto in isolamento”. Per quanto l’uomo si preoccupi del giudizio altrui, ha bisogno di riformulare il quesito, chiedendosi quale tipo di impatto potrebbe avere su di lui, e non sugli altri, un coming out.
Da un lato vuoi fare ciò che hai sempre fatto: tenere tutto per te. Dall’altro, il pedaggio emotivo di mantenere questo segreto è così angosciante che ti senti come se potessi esplodere, fino a quando finalmente uscirai e condividerai il tuo segreto.
La Gottlieb gli ha fatto notare come stia da decenni ostacolando il proprio desiderio, cercando uomini eterosessuali che non potranno mai ricambiare i suoi sentimenti, impedendogli di interpretarli.
Il vantaggio di condividere la verità è semplice: non sarai mai più così terribilmente solo. Così tante persone nascondono la verità di quel che sono per paura che tutto ciò allontanerà le persone, ma con le persone che contano accade esattamente il contrario. Se permetti alle persone di vedere la verità su chi sei, queste saranno attratte da te. Ad ogni modo, un giorno scoprirai che non importa cosa facciano queste persone con la mentalità ristretta con simili informazioni. Hai vissuto in galera, nei tuoi decenni di estrema privazione. La buona notizia è che questa lettera è la chiave che hai in mano. Usala per liberarti.
Foto: Pixabay
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Ecco , lettere simili possono fare pensare che l'omosessualità sia un disturbo mentale ! A 65 anni è ancora nell'armadio e s'innamora del suo capo . Meglio tardi che mai ! Quando ho avuta ( era il 1967) la mia indipendenza e sicurezza economica , non ho avuto la minima remora di cosa gli altri potessero pensare di me , e , dopo varie esperienze , da oltre 40 anni vivo col mio Partner , accettati e benvoluti dalle nostre famiglie . Ma forse quella " straziante lettera" non è altro che una provocazione?