Il TDoR 2023 è arrivato: questo lunedì 20 novembre, si tiene in tutto il mondo il Transgender Day of Remembrance, Giornata della Memoria Transgender, per ricordare e onorare tutte le vittime di transfobia.
A Milano la marcia si è tenuta Domenica 19 novembre, con appuntamento alle 16.30 in Piazza Duca D’Aosta – angolo Via Vitruvio – insieme alll’Associazione per la Cultura e l’Etica Transgenere (ACET) e lo Sportello Trans di ALA Milano Onlus. In gemellaggio con la Trans* March di Torino, Sabato 18 novembre alle 16.00 (qui le dichiarazioni anche del TDoR Torino 2023)
Un appuntamento ancora più urgente nel nostro paese, dove nell’ultimo anno abbiamo avuto 392 vittime di transfobia in Italia (solo la scorsa settimana erano 358, e l’81% sono omicidi, di cui il 95% sono donne trans). Ad oggi, l’Italia è il paese europeo con il più alto numero di vittime di odio transfobico, sommate agli episodi di violenza fisica, verbale o psicologica.
Una violenza sistemica che coinvolge anche le forze dell’ordine: come quando lo scorso 24 Maggio, sempre a Milano, quattro agenti della polizia locale (al momento indagati) hanno preso a mangalennate Bruna, donna trans che nel filmato che documenta l’accaduto, accusa lesioni e minacce gravi.
Tra i tanti esempi riportati, ACET segnala la tragedia di Marta – uccisa nella sua casa a Roma perché donna trans – o il suicidio di Chiara e Veronica, due giovanissime donne trans che si sono tolte la vita a distanza di pochi mesi, fino al suicidio di Cloe Blanco, ex insegnante dell’istituto Scarpa di San Donà di Piave, che ha perso la cattedra dopo aver iniziato il percorso di transizione.
Dati amplificati da un governo che non tutela la comunità ma ne amplifica lo stigma: su tutte la recente mozione contro le carriere alias, votata lo scorso ottobre 2023 in Consiglio regionale Lombardia, proposta da Fratelli d’Italia, che chiedeva, nella stesura del primo testo, di “Richiedere agli istituti scolastici lombardi che aderiscono alla “carriera alias” di annullarne/disapplicarne il regolamento” e di “Intervenire con direttive regionali contro la diffusione nelle scuole della “carriera alias” ed eventuali progetti educativi ad essa connessi, ispirati alla teoria di genere”.
Come spiegavamo qualche giorno fa, le carriere alias erano previste dal contratto collettivo nazionale dal 2022. Così come il Registro di Genere – misura per l’autodeterminazione proposta dalla consigliera Monica J. Romano e approvata dal consiglio comunale di Milano – che “a distanza di un anno e mezzo dall’approvazione, il Sindaco non ha ancora messo a terra”.
Nelle parole di Guglielmo Giannotta di ACET: “La mozione in Regione Lombardia è stata uno spartiacque che ha messo bene in luce come, da un lato, la destra voglia limitare e far retrocedere i diritti delle persone trans* in Italia. Dall’altro è stata un’ottima dimostrazione che c’è una resistenza. Che non possiamo tornare indietro e la popolazione italiana è molto più lontana, da quello che questo governo immagini, e dalla volontà di retrocedere su questi temi”.
Perché alla faccia del sistema, gli eventi TDoR non fanno che crescere sempre di più, con un incremento enorme di realtà cittadine italiane che si sono mobilitate a scendere per strada e farsi sentire ancora più di prima. “Questo è importante perché dà il segno che c’è una comunità in prima linea, nonostante rischi di più quest’anno di qualunque altro anno” spiega Giannotta “E’ sintomo che il movimento resiste e non si farà rimettere nell’armadio”.