All’interno dell’ultimo numero dell’Espresso, quasi interamente dedicato all’omofobia che negli ultimi 15 mesi ha pericolosamente riabbracciato l’Italia, c’è un interessante sondaggio condotto dall’Unione Europea su un campione di 93.000 persone Lgbt maggiorenni dei paesi membri. Numeri che fanno spavento, perché tramutano l’Italia in uno dei Paesi più discriminatori del Vecchio Continente.
Una mappa dell’odio che come tutti noi sappiamo viene spesso alimentata dalle istituzioni, da quei politici che dovrebbero dare il buon esempio e lavorare per il bene comune, per i diritti di tutti i cittadini, che siano gay o etero. Alla domanda su quanto sia diffuso il linguaggio offensivo da parte dei politici verso le persone Lgbt, l’Italia esce con le ossa rotte. Il 91% degli intervistati ha sottolineato come i nostri rappresentanti utilizzino un linguaggio discriminatorio. La media europea non va oltre il 44%. In Spagna ci si ferma al 40%, in Francia al 37%, in Germania addirittura all’11%, nel Regno Unito al 24%. Battiamo persino la Polonia (83%), l’Ungheria (68%), la Slovenia (73%). Solo la Lituania, andando proprio ad est, ci supera con uno spaventoso 92%.
E’ chiaro che dinanzi ad una simile classe politica, l’intolleranza sia entrata a far parte del quotidiano, della vita di tutti noi. Il 96% degli intervistati ha infatti definito un’abitudine diffusa fare battute offensive nei confronti della comunità LGBT. Anche qui, maglia nera d’Europa, con la media del vecchio continente che si ferma all’82%. Il 79%, invece, ritiene diffuso l’ancor più pericoloso incitamento all’odio (media europea al 53%), mentre il 69%, percentuale altissima, considera terrificante prassi le aggressioni a sfondo omofobo. I peggiori in Europa, anche in questo caso. Eppure in Italia, continuano follemente a sostenere molti politici, ‘non esiste un caso omofobia’.
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Beh, questo governo omofobico l'hanno voluto i gay, visto che stupidamente hanno votato in massa il m5s e la lega. Chi è causa del suo mal pianga sè stesso!