"Ora ne abbiamo abbastanza!" Non sono solo le parole indignate di una comunità stanca di subire discriminazioni e di vivere in quello che ormai rischia di essere il fanalino di coda dell’Europa in termini di diritti delle persone lgbt. E’ lo slogan del Milano Pride-Christopher Street Day che si terrà il prossimo 12 giugno per l’ottavo anno di seguito
A due settimane dal Pride nazionale che si svolgerà a Napoli il 26 giugno, la comunità lgbt milanese torna in piazza insieme, si legge nel comunicato del comitato organizzatore, a tutte le persone eterosessuali che riconoscono nella lotta del movimento lgbt una spinta verso un progresso collettivo e sociale.
"Siamo in un momento delicato per la vita laica del nostro paese, in cui il parlamento è incapace di emanare una legge contro l’omofobia e la transfobia e un istituto giuridico che riconosca e tuteli le coppie formate da persone dello stesso sesso – si legge ancora nella nota -. Viviamo giorni ingiusti in cui chi si è macchiato di omertà di fronte allo scandalo pedofilia pensa di farla franca con scuse banali e abbozzate, continuando la triste e noiosa litania che individua negli omosessuali i colpevoli dei mali del mondo".
Naturalmente non mancano i riferimenti alla realtà che organizzatori e partecipanti vivono quotidianamente, quella milanese.
"Milano è diventata la città dove i diversi (perché ritenuti tali da una maggioranza tutta da verificare) vengono fatti passare per criminali e quindi in cui è possibile aumentare controlli, stabilire regole di coprifuoco e vincoli di manifestazione – dicono gli organizzatori -. Tuttavia, si sono giustificati bivacchi e vandalismi di pseudo–tifosi, che sono stati capaci di trasformare il centro di Milano in una triste imitazione di Beirut dopo il bombardamento perchè, così si dice, "la piazza appartiene ai milanesi". Bene! Anche i cittadini gay, lesbiche e trans sono milanesi, ma gli amministratori di questo comune non si vogliono rendere conto che solo a Milano vivono centinaia di migliaia di persone lgbt. Il pride è la ricorrenza della nostra comunità, ma il 12 giugno non sarà solo una festa. Abbiamo tutto il diritto di essere arrabbiati, ma daremo prova di cosa significa manifestare pacificamente il proprio dissenso avendo il massimo rispetto della città".
E davanti ad un Paese che, secondo le associazioni che organizzano il Pride di Milano, sta arretrando, il percorso della manifestazione è, simbolicamente invertito e parte da dove, di solito, si conclude. L’appuntamento è, quindi, per le 16 a Piazza Castello per quello che vuole essere un "Pride riparatore" che vuole lanciare un messaggio chiaro soprattutto alle isitituzioni: "ora ne abbiamo abbastanza e occorre un radicale cambiamento" conclude il comunicato.
All’organizzazione del Pride contribuiscono: Agedo, Arcigay Milano Centro di Iniziativa Gay CIG Onlus, Arcilesbica Zami, Associazione Radicale Certi Diritti, Famiglie Arcobaleno, Gaylib, Guado, Gaystatale, KOB Kolletivo Omosessuale Bicocca, Linea Lesbica Amica, Le Rose di Gertude.
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