Il Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana è tornato ad attaccare il mondo LGBT ‘grazie’ ad un’iniziativa presa in un asilo di Casalecchio, in Emilia, dove alcuni bimbi di un centro estivo sono stati dipinti con i colori dell’arcobaleno per celebrare il Bologna Pride.
Le educatrici avrebbero raccontato favole LGBT ai più piccoli, educandoli all’inclusione e al rispetto, ma la propaganda omofoba ha presto fatto presa sulla ‘notizia’, scatendando il leghista Fontana.
“Ma è possibile che si faccia una cosa del genere all’insaputa dei genitori, tra l’altro a bambini fra 1 e 5 anni? Educazione o ideologia? Adesso i buonisti e i politicamente corretti non hanno niente da dire?”, ha tuonato il Ministro sui social, prima di minacciare provvedimenti: “Quanto accaduto ci preoccupa, perché in questa vicenda sono coivolti bambini molto piccoli, sia perché l’iniziativa è stata presa all’insaputa dei genitori e, quindi, senza il loro consenso preventivo. Non si capisce quale presunto ‘criterio educativo’ sia stato adottato. Ci auguriamo quindi che sia avviato, come annunciato dalla cooperativa, un attento e doveroso approfondimento dei fatti e delle responsabilità”.
Detto da un leghista, tutto ciò, fa alquanto stupore, visto quando accaduto ad Adro, con la famigerata scuola segnata dai simboli leghisti. Dal simbolo celtico sulle suppellettili scolastiche ai crocifissi cementati sul muro. Era il 2010 e nei telegiornali non si parlava praticamente d’altro, eppure due colpi di pennello colorato sulle guance di una decina di bimbi in un centro estivo hanno ora scatenato un putiferio. Perché educare all’inclusione, quando si è arrivati al potere attraverso l’istigazione all’odio e al terrore, è chiaramente inaccettabile.
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