Questa mattina il premier Giuseppe Conte e il vice-premier Luigi Di Maio hanno speso parole importanti contro l’Omo-Bi-Transfobia, in occasione della tradizionale giornata mondiale che ne rimarca la pericolosità.
Parole che stonano dinanzi ad un Governo che ha spesso cavalcato opinioni smaccatamente omofobe con i suoi ministri, Salvini e Fontana su tutti, tanto da portare Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico, a lanciare una semplice proposta via social.
“Contro l’omofobia serve una battaglia culturale che coinvolga tutti. Bisogna approvare una buona legge che contrasti le discriminazioni. È tempo. Noi ci siamo. Votiamola in Parlamento, le parole di oggi devono diventare fatti”.
L’opposizione sarebbe quindi pronta a votare con l’attuale maggioranza (o parte di essa) una legge contro l’omobitransfobia. Ma cosa diranno Di Maio e Conte, poche ore fa in campo per dire basta a cotanto odio che semina paura e discriminazione a buon mercato? E come replicherà l’attuale alleato di Governo, il leghista Salvini, da tempo nemico pubblico numero uno della comunità LGBT? Probabilmente che nulla di simile è mai stato contemplato nella fatidica “agenda di Governo”, così come nei rispettivi programmi elettorali.
Tanto per cambiare, ci ritroveremmo con il nulla tra le mani, dietro le solite retoriche parole.
Contro l’omofobia serve una battaglia culturale che coinvolga tutti. Bisogna approvare una buona legge che contrasti le discriminazioni. È tempo. Noi ci siamo. Votiamola in Parlamento, le parole di oggi devono diventare fatti #17maggio #omofobia pic.twitter.com/74URzVFIUz
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) 17 maggio 2019
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Diranno di no perché sono il governo più omofobico di sempre.