I corpi di due donne trans sono stati trovati all’interno di un’auto gravemente bruciata a Puerto Rico. In pochi mesi sono diventate 8 le persone LGBTQ uccise sull’isola. Le due donne erano due attiviste locali, Layla Peláez e Serena Angelique Velázquez. Ci vorrà il test del DNA per identificarle ufficialmente, a causa dei corpi completamente carbonizzati. La nonna della Peláez ha identificato l’auto di sua nipote dopo averla vista al telegiornale.
“In realtà, non abbiamo mai pensato che potesse succedere qualcosa del genere“, ha detto al New York Times Luz Melendez, cugina di Layla. “Non aveva nemici e non era mai in strada. Ci ha colti di sorpresa poiché ha avuto una transizione rapida e non ha mai avuto problemi”.
“Questa è un’epidemia di violenza omofoba che è tornata a galla a Puerto Rico”, ha denunciato l’attivista locale Pedro Julio Serrano. “Non vedevamo una simile violenza omofoba da molto tempo – direi 10 anni”.
Un’autopsia rivelerà come sono state uccise le due donne. “Non posso dire che si tratti di un crimine transfobico”, ha detto il capitano Teddy Morales. “Dobbiamo sapere chi le ha uccise, perché le ha uccise e quali sono i motivi affinché si possa parlare di transfobia”. La polizia vuole identificare due uomini che erano insieme alle due donne la notte dell’omicidio. Peláez e Velázquez vivevano a New York City ed erano amiche. Erano tornate sull’isola solo per trovare alcuni parenti, ed erano pronte a tornare nella Grande Mela a isolamento da Covid-19 concluso.
L’estate scorsa Ricky Martin aveva guidato la protesta del ‘suo’ popolo contro l’omofobo governatore Ricardo Rossello, che l’aveva definito su alcune chat private «un macho che va a letto con gli uomini perché le donne non sono all’altezza», poi costretto alle dimissioni.
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