LONDRA – La Camera dei Lord del Regno Unito ha respinto il tentativo di gruppi religiosi di bloccare una nuova legge che impedisce di discriminare nella fornitura di beni e servizi ai cittadini sulla base dell’orientamento sessuale. La legge rientra nel ben più ampio ombrello normativo messo in atto dalla autorità britanniche per contrastare ogni forma di discriminazione, sia che riguardi il sesso, l’etnia, la religione o altre condizioni individuali. La legge è già in vigore in Irlanda del Nord e la sua estensione al resto del paese è prevista per il mese di aprile e dichiara illegittimo, ad esempio, che un ristoratore si rifiuti di servire una coppia di gay, o lesbiche, o transgender. Mentre all’interno della House of Lords avveniva il dibattito all’esterno manifestanti dei gruppi evangelici, fondamentalisti cristiani (compresi alcuni prelati sia della chiesa anglicana che di quella cattolica romana) e attivisti musulmani protestavano per poter mantenete il loro diritto alla discriminazione. Un po’ come avveniva negli USA negli anni ’50 nei confronti delle persone di colore.
L’argomento utilizzato ha invocato la libertà di religione e di coscienza. Gli oppositori della legge hanno sostenuto che questa li costringerà a farsi “promotori” di omosessualità nelle loro scuole o a dover affittare i loro padiglioni a gruppi gay. Majid Katme, uno dei leader della frangia musulmana, aveva scritto agli altri imam la settimana scorsa invitandoli a unirsi alla protesta perché le nuove norme avrebbero richiesto “a credenti musulmani e cristiani di accettare e assumere omosessuali o chiunque altro con devianze sessuali nelle nostre istituzioni musulmani, centri, moschee, scuole, club, compagnie, hotel, aziende, negozi eccetera.” Naturalmente gli attivisti di queste stesse organizzazioni richiedono che nessuno possa essere discriminato e penalizzato per via del suo credo religioso, ma pretendono che le stesse protezioni non valgano anche per altre categorie di persone.
Fortunatamente non tutti i gruppi religiosi hanno sostenuto queste proteste, ritenute assurde e ingiustificate. Anzi è da sottolineare che gran parte delle associazioni, tra le quali il Muslim Council of Britain (musulmana), il Board of Deputies of British Jews (ebraica) e Faithworks (cristiana) hanno dato il proprio sostengo alla normativa anti discriminazioni. I Lord a larga maggioranza, 199 a 68, hanno dato il loro voto a favore del Sexual Orientation Regulations. Perché discriminare contro altri in nome della propria fede è, diciamolo, cosa ingiusta e meschina, nonché in totale contrasto con i più basilari concetti del rispetto dei diritti umani. Di tutti gli umani. (Roberto Taddeucci)
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