MILANO – A gennaio il gruppo editoriale del Corriere della Sera ha pubblicato un’Enciclopedia medica, distribuita con la rivista “OK La salute prima di tutto”, redatta dalla Fondazione Veronesi e contenente una voce sull’Omosessualità alquanto discutibile sia per l’impostazione generale che per il contenuto delle singole sottovoci. Tra le varie cose che vi si possono leggere c’è che gli omosessuali tenderebbero «a moltiplicare gli atti sessuali con caratteri assolutamente occasionali», che i «soggetti esclusivamente omosessuali provano indifferenza o repulsione per l’altro sesso», che «Nelle coppie omosessuali è classico distinguere un soggetto attivo con ruolo maschile e uno passivo con ruolo femminile», che «l’omosessualità può essere occasionale (omosessualità da situazione) come si verifica in carceri, caserme, collegi, seminari, campi di concentramento», e in questo caso si parla di «comportamento anormale» collegandolo persino con «altri fattori» come «personalità ancora immatura dell’adolescente, ebbrezza alcolica ecc.», e comunque che «All’infuori di queste situazioni il soggetto ridiventa eterosessuale», e infine che «l’omosessualità nevrotica è quella soprattutto di soggetti timidi, emotivi, insicuri, che hanno eventualmente provato degli scacchi nei rapporti fisici o sentimentali con l’altro sesso.»
Viste le molte segnalazioni di protesta pervenute ad Arcigay l’associazione presieduta da Sergio Lo Giudice nei mesi scorsi ha inviato al prof. Umberto Veronesi, presidente della Fondazione Veronesi, e a Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera, una nota al riguardo, nella quale si critica «l’approccio adottato, che non possiamo che definire datato, disancorato dalla realtà, certamente non scientifico.» Nella lettera viene fatto notare come «temi assolutamente trasversali, quali l’astinenza sessuale, la sessualità svincolata dalla procreazione, l’influenza dell’ambiente sui comportamenti sessuali e la fantasia nel rapporto sessuale, vengano declinati solo in termini omosessuali, finendo così per determinare una sorta di carattere intrinsecamente “anomalo” e “disequilibrato” di tale orientamento sessuale», dando quindi al tutto un’impronta da comportamento ”patologico” quando invece è la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità che definisce sin dal 1991 l’omosessualità come «una variante naturale del comportamento umano.» Viene inoltre rimarcata la «confusione, pervasiva in tutto il discorso, tra orientamento sessuale, identità di genere e ruolo sessuale.»
Il professor Veronesi, uno dei nostri uomini di scienza più seri e rispettati, ha risposto il mese scorso alla lettera del Presidente di Arcigay, scrivendogli che «Le lettere di segnalazione o lamentele scritte dai vostri associati hanno ragione d’essere. Ho riletto con attenzione – scrive Veronesi – le definizioni riportate sull’Enciclopedia Medica alla voce “Omosessualità” e non mi posso che trovare d’accordo con quanto da Lei espresso. Alcune citazioni riportate mancano della scientificità necessaria quando si riporta di salute in un testo divulgativo che deve invece caratterizzarsi per la chiarezza, per la veridicità e l’obiettività. Alcuni concetti necessitavano di più ampie discussioni, affinché non si generassero confusioni, disorientamento, e non fossero riportate opinioni, più che definizioni, datate com’è accaduto. Mi scuso con Lei e con tutti gli Associati se quanto apparso sul testo possa avere leso o arrecato danno alle vostre persone. Sarà nostra premura prendere le misure necessarie affinché in futuro non debbano verificarsi simili situazioni.» C’è quindi da sperare che future prossime eventuali ristampe di tale opera, peraltro molto pregevole, vengano opportunamente modificate e corredate di un testo più obiettivo e aggiornato.
(Roberto Taddeucci)
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