E’ stato pubblicato ieri un nuovo sondaggio condotto tra la popolazione australiana, che conferma che questa è sempre più favorevole a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, rispetto alle rilevazioni della fine del 2015.
Il 64% del campione, rappresentativo della popolazione australiana, sono quindi concordi nell’affermare la piena uguaglianza nell’accesso al matrimonio, 5% in più rispetto al 59% alla rilevazione di fine di ottobre. La notizia è stata accolta favorevolmente dagli attivisti: “Attribuisco l’aumento del sostegno sulla nostra battaglia al fatto che la gente si domanda sempre di più perché impedire l’uguaglianza nell’accesso al matrimonio, così come cresce sempre di più l’insofferenza per l’approccio ‘nullafacente’ del Parlamento sulla questione“, ha dichiarato Rodney Croome, del gruppo australiano Marriage Equality. Croome fa riferimento al fatto che il Parlamento australiano finora non sia riuscito ad affrontare il tema, nonostante i Verdi abbiano più volte provato, anche in queste settimane, a porre all’ordine del giorno una legge per il matrimonio gay.
Il sondaggio arriva solo pochi giorni dopo un rapporto della società PwC che ha calcolato gli altissimi costi di un referendum nazionale sul matrimonio gay, così come proposto dall’attuale Primo Ministro Australiano, Malcolm Turnbull. Attualmente, nel Parlamento australiano i deputati che si sono dichiarati pubblicamente favorevoli al matrimonio gay sono “solo” il 47%, un numero sì alto, ma non tale da garantire l’approvazione di un disegno di legge; al Senato, invece, i numeri per approvarla ci sarebbero, dal momento che favorevoli sono almeno il 53% dei senatori.
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