Farà discutere la condanna dei cinque uomini che in Brasile hanno picchiato e ucciso la transgender Dandara Dos Santos.
Risale all’anno scorso il brutale pestaggio e l’assassinio a colpi di pistola e pietre di Dandara Dos Santos, una donna transessuale di 42 anni, un’esecuzione orribile, il cui video dal Brasile si è diffuso poi in tutto il mondo.
La donna è stata colpita al volto da otto uomini con calci, pugni e tavole di legno, prima di essere spogliata e portata in strada su una carriola di metallo. Lì i suoi aguzzini le hanno sparato due volte, prima di finirla colpendola con una grossa pietra.
Ieri i giudici brasiliani hanno riconosciuto l’omicidio come crimine d’odio, ma hanno condannato i cinque principali responsabili a soli 16 anni di carcere. Unica eccezione Francisco José Monteiro de Oliveira Junior, che dovrà scontare 21 anni per aver sparato a Dandara Dos Santos.
La madre della donna transgender Francisca Ferreira de Vasconcelos, 75 anni, ha scelto di non partecipare al processo per il dolore arrecato dalla perdita di sua figlia: “Ho già perso molto – ha dichiarato la donna alla BBC – quello di cui sono state capaci queste persone mi è entrato nelle viscere. Sono ancora spaventata, ho perso mio figlio a causa dei pregiudizi”.
La vicenda purtroppo conferma il triste primato del Brasile come paese pericoloso per i transgender: secondo la ANTRA, associazione nazionale di travestiti e transessuali, sono già 35 le vittime nei primi tre mesi di quest’anno.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.