Da 10 anni sindaco di Napoli, Luigi de Magistris correrà per la presidenza della regione Calabria alle imminenti elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre. L’ex magistrato dovrà battere il candidato del centrodestra Roberto Occhiuto e la candidata del centrosinistra e del M5s Amalia Bruni. I sondaggi danno il primo leggermente in vantaggio sulla sfidante, con de Magistris lontano 20 punti da entrambi, al 18,6% dei consensi.
Regione Calabria costretta a tornare al voto un anno e mezzo dopo la vittoria di Jole Santelli, eletta il 26 gennaio 2020 e prematuramente scomparsa il 15 ottobre 2020. Da allora a guidare la regione c’è Antonino Spirlì, leghista nonché omosessuale dichiarato negli ultimi mesi più volte resosi protagonista di omotransfobia verbale. “Se mio figlio partecipasse al Pride lo prenderei a calci nel culo con gli anfibi”, ha dichiarato lo scorso maggio. “Il DDL Zan è uno spreco di energie, una legge non può smentire l’ordine naturale”, ha detto ad aprile. “Non c’è cosa più brutta della lobby fr*cia”, tuonò nel 2020.
Forse anche per dimenticare questi ultimi 12 mesi a guida Spirlì, Luigi de Magistris ha ribadito il suo impegno sul fronte dei diritti LGBT, come già avvenuto a Napoli, sottoscrivendo un documento a firma Arcigay Reggio Calabria “I Due Mari”, “Eos Arcigay Cosenza” e “A.GE.D.O” Reggio Calabria.
“Il riscatto di questa terra passerà necessariamente anche per le politiche sociali del lavoro e della salute, chiaramente contro ogni discriminazione di genere e di sesso. Ci doteremo di tutti gli strumenti legislativi necessari e punteremo su formazione e prevenzione. A partire dalla scuola e dalle Università con cui dialogheremo per costruire percorsi specifici di educazione all’affettività, far emergere e contrastare il crescente fenomeno dei discorsi di odio online, con percorsi di formazione/informazione e la promozione di una narrazione accurata e inclusiva“, ha sottolineato de Magistris. “Sarà importante il dialogo con le altre regioni e mi impegnerò, come chiedono le associazioni con cui sto interloquendo, per favorire la nascita di una rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni, per l’orientamento sessuale e l’identità di genere a cui, per quanto riguarderà la Calabria, destinerò adeguato sostegno economico. Così come ho fatto a Napoli, doterò anche la nostra regione di una legge regionale specifica per regole chiare su questo fronte, per combattere, ogni forma di violenza, intolleranza, misoginia, abilismo e ageismo“.
Una legge regionale contro l’omotransfobia, promette il sindaco di Napoli, per poi intervenire sul fronte sanitario: “Agevoleremo l’accesso a tutti gli strumenti di prevenzione dalle Infezioni Sessualmente Trasmissibili con rimborso a carico del Servizio Sanitario Calabrese. E, fatto molto importante, promuoveremo la depatologizzazione delle persone transgender al fine di rendere i loro percorsi di salute e benessere più rispettosi del diritto all’autodeterminazione. In applicazione della storica legge 174/1978 faremo sì che in tutti i consultori si possa accedere all’Interruzione Volontaria della Gravidanza. La Calabria che finora ha discriminato i suoi stessi abitanti negando loro diritti e servizi essenziali, con noi al governo della Cittadella diventerà una regione plurale, aperta, inclusiva e transgender“.
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Ma sto Spirlì già il cognome è più di un progamma....se lo mettessimo a pecora a lustrare con la lingua un bel pò di paia di anfibi di qualche bel soldatino? Forse je se passerebbe la fantasia de piacce a carci in culo il figlio visto che poi dopo tutto il lavoro de lingua svolto je se rimacchierebbero tutti e di quel povero figlio condannato ad avere sto coglione di padre. Ma non si vergogna di quello che gli esce di bocca? Acido muriatico e passa la paura! Coglione!