Si intitola “Capodoglio 216” il nuovo singolo di Bucha, inno alla ”diversità”, all’indecisione, all’accettazione e alla bellezza tramutato in video da Marco Aquilanti. Bucha è l’alter ego fico di Giorgio, un giovane/vecchio nato e cresciuto nel quartiere Monteverde di Roma, precisamente a metà fra la casa del buon Pasolini e la statua di Garibaldi del Gianicolo.
Capodoglio 216 è crisi, è voglia di scappare ma senza sapere bene verso dove, è solitudine ma anche voglia di stringersi e baciarsi quando i riflettori si spengono. Protagonista del video un giovane che guarda con curiosità ed invidia la femminilità della sorella, che lui, probabilmente donna nel corpo di un uomo, difficilmente potrà mai ostentare. Il ragazzo si chiude in camera e prova gli abiti di lei mentre i genitori, nell’altra stanza, guardano la tv, fino a quando un vaso cade in terra e richiama la loro attenzione…
“Il capodoglio sono io quando nuoto nel mare del dubbio, è mia madre quando torna stanca dal lavoro, è un qualsiasi essere umano quando si sente schiacciato dal lavoro, dai rapporti, dalla depressione” – racconta Bucha. “Il capodoglio gira solo nei mari freddi, non gli interessa né del pubblico né di sentirsi al centro dell’attenzione, ma spera che se gli prometti che ci sarai domani, tu possa mantenere la promessa, anche solo per passare una serata a vedere documentari sull’Africa”. “La cosa che mi piace di più fare è perdermi, nei miei pensieri, nelle vie di una città, nei corridoi di un museo, nelle gambe di una donna o nelle note di un brano. Ho iniziato a fare musica perché volevo sentirmi meno solo, ma l’ho fatta quasi sempre da solo. Non mi piacciono i gruppi o i film sui supereroi, il mio artista preferito è Franco Califano.”
Marco Aquilanti, regista del video, ha così motivato la scelta di una trama transgender: “Rendere in video la storia ideata da Bucha è stata una bella sfida, ascoltare i racconti delle mie amiche transessuali è stato d’aiuto ma la differenza l’hanno fatta i professionisti eccezionali con i quali ho collaborato per questo lavoro. Vorrei dedicare questo video a tutte le persone transessuali o travestite, ricordando loro che il segreto per essere meravigliosamente felici è fregarsene di ciò che potrebbero pensare gli altri e ascoltare il cuore. Sempre.”
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