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Caravaggio, Forza Nuova e fedeli contro il gruppo di preghiera gay

Da una parte il gruppo di Forza Nuova, dall’altra i fedeli, contrari ai cattolici LGBT.

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Il Santuario era accerchiato: Forza Nuova con slogan e striscioni contro la comunità LGBT all’interno della basilica, e fedeli cattolici con un crocifisso. E tutti per lo stesso motivo.

Non era un incontro organizzato, ma domenica si sono ritrovati i gruppi di estrema destra e i cattolici più tradizionalisti, pronti a fermare l’evento organizzato dalla diocesi, consistente in un incontro di dialogo e preghiera per i cattolici omosessuali. Don Antonio Facchinetti è l’organizzatore dell’evento, arrivato alla sua seconda edizione. All’interno del santuario della Madonna del Fonte di Caravaggio, si intende portare avanti un accompagnamento spirituale per le persone gay, in un clima tranquillo e per nulla discriminatorio.

I fedeli più conservatori hanno raccolto ben 2.000 firme per interrompere l’incontro, interpellando anche il vescovo di Cremona, che ha rigettato l’appello, consentendo al gruppo di incontrarsi come stabilito. Dopo l’impegno dei fedeli è arrivato anche quello di Forza Nuova, che aveva assicurato la sua presenza per la contestazione. Questo ha convinto la Questura di Bergamo e il commissariato di Treviglio a inviare degli agenti, per tenere sotto controllo la situazione.

Incontri, preghiere e rosari riparatori

Ad arrivare per protestare inizialmente sono state due donne, che hanno portato con loro un crocifisso. Ai passanti consegnavano un volantino in cui mostravano la loro contrarietà all’evento e al testamento biologico. Poco dopo, l’estrema destra ha fatto la sua apparizione, disponendosi davanti l’entrata del santuario mostrando uno striscione con la scritta “pedofili e Lgbt fuori dalla chiesa“. Assieme a loro sono giunti infine anche i tradizionalisti cattolici e alle 16 si sono dati appuntamento al chiostro interno, recitando sotto al crocifisso un rosario riparatore.  

Nel frattempo, all’interno della chiesa l’incontro era già iniziato sin dalla mattina. I gruppi diocesani contavano in tutto una settantina di persone. L’incontro prevedeva un dibattito con un teologo al mattino e al pomeriggio un incontro con un giovane che aveva partecipato al Sinodo in Vaticano. Don Facchinetti ha spiegato che l’obiettivo dell’evento era quello di “incontrare queste persone omosessuali e le loro famiglie e dialogare. La chiesa cerca di capire il loro mondo e loro cercano di capire la proposta della chiesa“.

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