“Onore a Dominique Venner, samurai d’Occidente”. Con striscioni affissi in una cinquantina di città dal nord al sud del Paese, Casapound Italia ha ricordato lo storico che si è suicidato a Notre Dame contro i matrimoni gay. Secondo l’associazione di estrema destra, quella di Venner è “una scelta esistenziale da guardare con rispetto, che lo colloca tra i pochi uomini liberi del nostro tempo”.
“L’Europa che non c’è più – dicono da Lotta Studentesca, che ha aiutato CasaPound in alcune città – piange la scomparsa del suo maggior profeta vivente”. Venner, continuano gli studenti neofascisti, “rimproverava all’Europa la dottrina dei diritti dell’uomo che l’aveva rammollita ed effemminata, e proprio un giorno prima di morire aveva definito ‘vili’ le pratiche del matrimonio e dell’adozione omosessuali”.
“Venner – prosegue la nota – era sì un oppositore di una legge irresponsabile, che fa molto di più che regolarizzare fenomeni in atto, ma è del tutto superficiale e riduttivo fare di lui un mero ‘attivista anti-gay’, come è stato scritto. La sua lettera d’addio è priva del benché minimo accento d’odio o di risentimento, ma rappresenta anzi un testamento spirituale colmo d’amore per la Francia e per l’Europa. Ciò che Venner voleva combattere era molto di più che una legge, era il suicidio quotidiano di una civiltà ormai incapace di prendere in mano il proprio destino. Il suo gesto va misurato sulla scala degli esempi fuori dal tempo, non su quella della contingenza politica”.
Lo scrittore si è suicidato dentro la cattedrale parigina di Notre Dame come protesta estrema verso la legge sui matrimoni gay voluta dal premier Hollande.
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